BIANCANEVE E IL CACCIATORE

Mariarosa Mancuso

    I vampiri non hanno colpa. Ma danni e contagi ne han fatti parecchi. Robert Pattinson e Kristen Stewart erano – e rimangono, “Breaking Dawn 2” diretto da Bill Condon uscirà il prossimo novembre - giusti per “Twilight”. Lui algido come si conviene a un morto che cammina (perfino i vibratori rosa pallido ispirati alla saga erano accompagnati dalle istruzioni: “mettere in frigorifero per qualche ora prima dell'uso”). Lei slavata come la ragazza che a scuola nessuno guarda: perché è forestiera, timida, ancora sofferente per il divorzio dei genitori, e soprattutto bruttina, oltre che vestita con orrende camicie a scacchi. Li ritroviamo in ogni cast: attraggono gli spettatori giovani, che sennò mai andrebbero a vedere “Cosmopolis” di David Cronemberg e forse neanche “On The Road” di Walter Salles (il primo uscito in sala subito dopo Cannes, con scarso successo; il secondo previsto per ottobre). Rupert Sanders ha scovato un ruolo per miss Stewart anche in “Biancaneve e il cacciatore”. Il più improbabile: la ragazza non è certo “la più bella del reame” destinata a detronizzare la regina Charlize Theron, che nel film si chiama Ravenna. Qualcuno al reparto sceneggiatura era fresco di studi, e si è ricordato che il gotico comincia con “Il Castello di Otranto” di Horace Walpole (prima c'era “La duchessa di Amalfi”, e “I misteri di Udolfo” fa degli Appennini un luogo da evitare: con un nome italiano si è a metà dell'opera). Ravenna beve sangue di vergine per mantenersi giovane, si accompagna con un fratello albino pettinato da paggetto, ha scelto fin da piccola i matrimoni di convenienza, ha uno stupendo guardaroba monocolore, all'occorrenza si trasforma in uno stormo di corvacci. Bellissimo anche il castello a strapiombo sul mare (la regina rivale Julia Roberts, in “Biancaneve” di Tarsem Singh, era pronto per la mostra alla Triennale dedicata al kitsch, tendevano alla meringa anche gli abiti). Biancaneve scappa nella foresta, un cacciatore la insegue per ucciderla, al cospetto della fanciulla cambia idea. Le strappa un paio di balze dal vestito (per correre meglio, trattasi di film castissimo), e assieme a lei lotta contro il male. Rupert Sanders ruba allegramente dal “Signore degli anelli” a “Robin Hood”. Il paradiso fiorito dei nani somiglia a una moquette, o a certi tappeti con Bambi adatti alle stanze dei bimbi.