
ON THE ROAD
Siamo stati zittiti, contraddetti, guardati con l'occhio torvo che si riserva ai nemici della Beat Generation (quindi dell'arte, della cultura, dei film che elevano i gusti del pubblico) e con il sorrisino di compatimento riservato a chi detesta la parola “trasgressione”. Accadeva a Cannes, dopo l'anteprima di questo film lungamente atteso. Contro di noi c'erano maturi appassionati che hanno letto Jack Kerouac a un'età impressionabile, e hanno ripreso un romanzo in mano soltanto quando uscì “Il Giovane Holden” di Salinger. Per questo la prossima volta vogliamo andare al cinema con Nigel Andrews del Financial Times. Giornali e recensori italiani calcano la mano sulla spregiudicatezza di Kristen Stewart. Qualcuno rispolvera l'aggettivo “disinibita”, consentendo di datare l'età dello scrivente con maggiore precisione di quella consentita dal carbonio 14 (aggravante: l'abbiamo letto su un sito internet). Nigel Andrews nota che la ragazza fa le ammucchiate con Sal Paradise e Dean Moriarty tenendo addosso il reggiseno e ne immagina i pensieri: “Bello abbandonarsi all'edonismo ma ho un contratto con ‘Twilight' da rispettare”. Giornali e recensori italiani, che di Walter Salles già avevano celebrato “I diari della motocicletta” (con Gabriel García Márquez nella parte di Ernesto Guevara non ancora “Che”), lodano i paesaggi e al più lamentano qualche lungaggine. Nigel Andrews scrive che questo “On The Road” sembra “un parco a tema, zeppo di immagini e musiche” (ma nell'originale è “sights and sounds”, come certi spettacoli kitsch da località turistiche). Quello era turismo politico, questo è turismo da letteratura contro, aggiunge. Se nonostante tutto insistete per andarci, attenzione a un paio di dettagli. Il conto alla rovescia risalente al Capodanno del 1949, prima che la pratica fosse entrata in voga (capiterà dopo i lanci spaziali degli anni Sessanta, fa notare il sito imdb.com). I jeans e le camicie a scacchi di Sam Riley e Garrett Hedlund (più Tom Sturridge che fa Allen Ginsberg) paiono appena usciti da una boutique: i jeans allora erano ascellari, arrotolati in fondo, e portati con le calze penzoloni e i mocassini (basta guardare le foto di Jack Kerouac). Tante pasticche di benzedrina sono buttate giù per nulla. Tanti attori bravi – Steve Buscemi, Viggo Mortensen – accettano una particina e il regista li ripaga rendendoli ridicoli.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
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