LE BELVE
Stephen King ha paragonato Chon e Ben – i protagonisti del romanzo “Le belve”, firmato da Don Winslow che è anche sceneggiatore del film – a Butch Cassidy e Sundance Kid (esce da Einaudi Stile Libero). Come li abbiamo ammirati nel film di George Roy Hill, si intende. Nei dagherrotipi dell'epoca, Butch Cassidy era baffuto e squadrato, poco somigliante a Paul Newman che allora era uno splendore. Sundance Kid era un po' meglio, comunque lontano da Robert Redford che allora non era male, sebbene molte lunghezze dietro a Paul dagli occhi azzurri, e che oggi mette tristezza con i suoi capelli tinti in color carota (le rughe, quando le aveva, sembravano sparse a caso, come se l'uomo non avesse mai avuto un pensiero o un'espressione in vita sua: ora comunque è tutto botulinato come certi presentatori tv). Stephen King non aveva ancora visto i due magnifici attori scelti da Oliver Stone, che finalmente la smette con la controinformazione e racconta una storia bella e tragica. Il buddista Ben, che con i semi contrabbandati da Chon quando faceva il mercenario in Oriente coltiva la migliore marijuana della California, è Aaaron Johnson, hippie con i riccioli diventato imprenditore. Il veterano di guerra Chon ha la faccia da duro di Taylor Kitsch (secondo una battuta dello scrittore, è il “fist” nella parola “pacifist”). Vivono d'amore e d'accordo in una bella villa di Laguna Beach, entrambi fidanzati con la bella Ofelia che non spreca troppe parole per spiegare allo spettatore che la somma dei due – il new age e lo stallone – fa l'uomo dei sogni. L'idillio risulta intollerabile al cartello della droga messicano, che intende conquistare il business d'alta gamma (anche i narcotrafficanti hanno linee diversificate), ed è convinto che mozzare teste sia più onorevole che spartirsi una donna. Il film schiera una gran banda di cattivi (cosa vi aspettate? i buoni si arricchiscono con la droga?). L'agente federale corrotto John Travolta (all'ennesima rinascita, lui fa di tutto per rovinarsi la carriera e poi riceve in regalo ruoli come questo). Una boss come Salma Hayek. Uno spiccia-faccende come Benicio Del Toro. Don Winslow ha scritto anche un prequel, sulla giovinezza e l'apprendistato dei due (“I re del mondo”, sempre da Stile Libero). Il film è violentissimo, ma ne vale la pena.
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