JACK REACHER – LA PROVA DECISIVA

Mariarosa Mancuso

    Una mistura di cinismo, inglese parlato con pesante accento tedesco, occhi di ghiaccio e gusto per l'assurdo fa di Werner Herzog un grande narratore nel documentario “Il mio miglior nemico”. Racconta dei suoi film e del lungo rapporto di collaborazione con Klaus Kinski: prima l'ammirazione, poi la voglia di dar fuoco alla casa dell'attore (“con lui dentro”, precisa senza cambiare tono, e aggiunge che un indigeno, quando giravano “Fitzcarraldo”, si offrì di levarlo di mezzo senza neanche chiedere un compenso). In “Into the Abyss”, Il regista tedesco interroga i detenuti nel braccio della morte, osando perfino domande sul futuro: spiazzati da tanta sfrontatezza, tutti rispondono senza stupore (il documentario andrà in onda su Discovery Channel il 20 gennaio, occasione da non perdere). Accento, modi bruschi, la vena di follia sono al centro di scherzi e parodie su Werner Herzog, che in certi casi non è semplice distinguere dai Werner Herzog genuini. “Troverà i soldi sotto la ghigliottina” sta scritto in una lettera alla donna delle pulizie uscita sul sito “Sabotage Times” (uno nome che è più di una garanzia): si va dal sublime dello spazio profondo alla prosaica saponetta del bagno. In un minutino su Vimeo, il regista spiega gli abissi di stupidità intuibili che si vedono negli occhi una gallina (“La gallina non è intelligente / lo si capisce da come guarda la gente”, cantavano già Cochi e Renato). Quanto a “Dinotasia”, l'unico documentario sui dinosauri vietato ai minori per la molta violenza e qualche scena di sesso, ha commentato così il suo ruolo: “Sono la voce fuori campo, quasi la voce di Dio. Ma siccome i cattivi mi vengono meglio, è una voce di Dio tutt'altro che rassicurante”. Forte della cattiva fama, in “Jack Reacher” compare come cattivo dagli occhi di ghiaccio, opposto a Tom Cruise che ormai si fa costruire il film su misura: lo era “Mission Impossible: Protocollo Fantasma”, e lo è anche questo, scritto e diretto come il precedente da Christopher McQuarrie. Il personaggio viene dai romanzi di Lee Child, pubblicati a partire dal 1997 (“La prova decisiva” esce da Longanesi). A Pittsburg un cecchino fa strage di persone innocenti, il principale indiziato invoca l'aiuto di Jack Reacher: una specie di James Bond tra belle macchine e belle donne (se il film con 007 fossero ancora manichei come una quindicina di anni fa).