MAI STATI UNITI

Mariarosa Mancuso

    Il mistero della comicità italiana non sono “I soliti idioti”, che un pubblico ce l'hanno e hanno le gag e hanno il talento e hanno anche i personaggi (tutti in quantità bastante da far ben sperare per il futuro). Il mistero della comicità italiana si chiama Giovanni Vernia in arte Jonny Groove, noto per il tormentone “Ti stimo fratello”. Il suo one-man-film con lo stesso titolo, diretto assieme a Paolo Uzzi, non andò granché bene, quindi il giovanotto è tornato a lavorare in film altrui (gli stessi che aveva in precedenza rifiutato, spiegò in un'intervista, perché “il personaggio non veniva fuori abbastanza”: affermazione quanto mai spericolata, cliccate per credere su YouTube un qualsiasi sketch di Jonny Groove). Dei cinque giovanotti che in “Mai Stati Uniti” viaggiano per l'America per dare sistemazione alle ceneri di un padre che non hanno mai conosciuto, Giovanni Vernia è Michele, lo scemo del villaggio: un insopportabile bamboccione cresciuto in uno zoo (nella gabbia delle scimmie, vien da dire guardando le sue smorfie nel film, dove esibisce anche le chiappe al vento e un timido full frontal). Accanto a lui Vincenzo Salemme, in quota Bella Napoli. Ambra Angiolini in quota giovane-donna-del-nord. Ricky Memphis in quota meccanico romano disoccupato che un tempo lavorava alla “Boutique del pistone”. Anna Foglietta in quota “oddio quanto è brava, speriamo non la rovinino”. Per capirci: farle fare sempre la coatta antica o moderna – come capita qui e in “Colpi di fulmine”: aspirante segretaria in un caso e pescivendola nell'altro – le stroncherà la carriera avviandola verso un ripetitivo destino da caratterista. Quindi, direttori di casting, un po' di fantasia: è difficile farlo, in presenza di copioni-fotocopia, ma vale la pena di provarci. Fotocopia vuol dire che ritrovare le gag sugli italiani che non sanno le lingue, alla “Noio voulevon savoir”, proprio non fa ammazzare dalle risate. Il tragico è universale, il comico no. Quindi capita di ridere per il vestito “Dolce e Gabbiano”. Non per la gomma a terra da gonfiare, o la richiesta del crick, entrambi corredati da allusivi gesti, in presenza di ragazze da bordello che solo un cieco non avrebbe riconosciuto come tali. La trasferta americana offre grandi paesaggi, che alla comicità non aggiungono nulla. E uno spargimento ceneri che batte ogni record di durata: per far capire che al fondo prevalgono i sani valori familiari.