PASSIONE SINISTRA

Mariarosa Mancuso

    Prendiamo le misure, per cominciare. Se per caso vi viene in mente un confronto con “Ferie d'agosto” – anno 1995, allora il bagno era collocato a destra e la doccia era a sinistra, nell'attuale (e infernale) tringolo i grillini sono per non cambiarsi le mutande e non tirare lo sciacquone – sappiate che la distanza tra i due film, spanna più spanna meno, è abissale. A favore di Paolo Virzí naturalmente, che almeno guardava fuori dal salotto di casa sua, quindi i personaggi di Sabrina Ferilli e Silvio Orlando potevano stare anche nella vita, oltre che in un film italiano. Qui la ragazza di sinistra Valentina Lodovini lavora gratis per la campagna elettorale del sindaco di Roma, e se lo può permettere perché il genitore defunto le ha lasciato una villa vista mare da un milione e mezzo di euro. Gliela compra Alessandro Preziosi, che è di destra (vestito più o meno come Mads Mikklesen, che nella nuova serie tv “Hannibal” ha la parte del cannibale giovane e ancora psichiatra: stoffe lucide e cravattoni). Lei viaggia accompagnata da quello che dovrebbe essere uno scrittore di successo (speriamo che gli scrittori italiani, che pure non sono nei nostri cuori, facciano una class action, come i mutilati fecero per “Capitan Uncino”). Lui si accoppia con Eva Riccobono, l'unica che – assieme a Geppi Cucciari – porta un po' di vivacità. Le fanno fare la bionda scema, e la fa con grande intelligenza, anche se le battute sono al limite: può davvero una cretina ignorare che i libri si stampano, e credere che lo scrittore scriva personalmente ogni copia? (“Ma come fai a farle tutte uguali?”). Come si concilia l'imbecillità con un gusto così meraviglioso per i vestiti? Nella parte dello scrittore che non riesce a scrivere se non va da Fabio Fazio, c'è Vinicio Marchioni, il Freddo della serie tv “Romanzo criminale” (il regista purtroppo gli impone l'occhio intenso,). Oltre a Fazio, solo evocato, compare Marco Travaglio, in macchina al semaforo e consultato da sinistra come l'oracolo di Delfi. Dal racconto “Una passione sinistra” di Chiara Gamberale (Bompiani): apre con un dibattito su Jonathan Safran Foer, chiude ogni capitolo con citazioni di Napolitano, Occhetto, Berlusconi, Craxi, Nanni Moretti, Veltroni (il più citato di tutti), Prodi, Benedetto XVI. Alemanno e Jovanotti si dividono invece “Mi fido di te”. Per la copertura completa, un grillino nella prossima edizione.