LA GRANDE BELLEZZA
Discorsi in S. S come Sorrentino. Ai critici stranieri è piaciuto, siamo i soliti provinciali. Ai critici stranieri è piaciuto, sono i soliti provinciali. E' un film kirkegaardiano. E' un film céliniano. E' un ritratto fedele della città eterna. E' un ritratto fedele dell'Italia di oggi. E' una metafora dei tempi decadenti che stiamo attraversando. Federico Fellini in la “Dolce vita” si affacciava alla balaustra per guardare giù. Oggi non c'è neanche più la balaustra, crollata anche lei. E' un film crepuscolare (poi si capisce il giovane critico intendeva “decadente”). Salotti romani senza un frocio né un politico? La vera cena sull'Appia Antica delle signore arruolate come comparse - poi scomparse dal montaggio definitivo - era più divertente del film. Con mezz'ora di meno era meglio. Era meglio se lasciava i tre quarti d'ora tagliati. Perché inquadra a lungo la ciabatta della Santa e poi taglia Sabrina Ferilli e Carlo Verdone? Servillo è sempre Servillo. Ma se ha una sola faccia in tutto il film? Anche Tognazzi aveva una sola espressione. Ah sì, e allora come la mettiamo con il pugile suonato nei “Mostri”, il travestito di “Madame Royale”, l'operaio siciliano di” Mimì metallurgico”, il sarto sordomuto di “Straziami ma di baci saziami”? Veramente io Tognazzi lo insegno all'università. Sarei fiero se vincesse a Cannes. Se vincesse A Cannes sarebbe la fine del cinema italiano. Che vuol dire la nana? Perché l'amore di gioventù sembra una fiction tv? Vedrai che Steven Spielberg gli darà la Palma, è troppo puritano per premiare il film con le ragazze innamorate e scopanti. Fischiarono anche “La dolce vita”, quando uscì. Si, ma lo fischiarono perché era troppo avanti, questo è troppo indietro, aggrappato ai tremendi anni 70. Perché Jep Gambardella porta giacche arancioni sui pantaloni bianchi? Ma perché è un dandy, mia cara, superiore a tutti i buzzurri che incontra Io mi fido di Repubblica, ci vado sicuro. E Concita, che ha detto Concita? E Maltese, che ha scritto Maltese? Sta già incassando bene. Toni Servillo ha stancato, finalmente qualcuno lo dice (via sms). Ma se la gente fa il trenino in discoteca l'Apocalisse è più vicina?
(Grazie a Camilla Cederna, che nella rubrica “Il lato debole” - quando ancora frequentava le feste e non le aule di giustizia - con i suoi “Discorsi in A” e successivi ha suggerito l'idea).
Il Foglio sportivo - in corpore sano