ALL IS LOST – TUTTO E' PERDUTO

Mariarosa Mancuso

    Quando a cinque minuti dall'inizio un navigatore solitario si sveglia nella sua cuccetta con mezzo metro d'acqua ci aspettiamo che, flashback dopo flashback, il regista torni a raccontare la partenza e i momenti tranquilli della navigazione. Oppure che l'incidente sia solo un intermezzo, magari con un'ultima inquadratura che mostra la terraferma, se non proprio un porto accogliente. Niente: J. C. Chandor va avanti, inflessibile nella sua claustrofobia da mare aperto. Sempre concentrato su Robert Redford, unico attore del film (a 77 anni ha girato quasi tutte le scene senza controfigura) e sulla sua barca da riparare senza un negozio di ricambi nei dintorni. Vedrete mare, mare e ancora mare. Vedrete una tempesta che si annuncia con i nuvoloni neri, proprio mentre il nostro uomo si trova in cima all'albero. Ogni tanto bisogna pur mangiare e bere. I razzi di soccorso a un certo punto finiscono. Del “nostro uomo”, così indicato anche nei titoli, non sappiamo granché. Ha qualcuno a cui scrivere una lettera certificando che “tutto è perduto”. Prima che un container lo speronasse, veleggiava nell'oceano Indiano a 1.700 miglia nautiche dall'isola di Sumatra. Non deve vedersela con i pirati somali, come Tom Hanks in “Captain Phillips”, ma è l'unico guaio che gli manca, e forse neppure il peggiore. Non deve vedersela con una tigre del Bengala affamata, come in “Vita di Pi”. Ma non ha i pacchetti della DHL che consentono, sempre a Tom Hanks in “Cast Away”, di scambiare qualche frase con un pallone. J. C. Chandor aveva debuttato con “Margin Call”: 36 ore nel 2008, giusto alla vigilia della crisi finanziaria, e si sa che i broker sulle chiacchiere vivono. “Tutto è perduto” ha giusto un paio di SOS, ma la tensione resta altissima. La sceneggiatura accumula incidenti e ostacoli, mai un minuto di noia: la tensione resta altissima senza bisogno di mettere le didascalie o di darci dentro con una colonna sonora di speranza & rassegnazione. Tanti registi sostengono di sperimentare – una nuova forma di narrazione, un nuovo rapporto tra attore e personaggio, un nuovo film con i supereroi. J. C. Chandor racconta una storia: i vincoli sono una sua sfida personale, non riguardano lo spettatore. E ora siamo curiosi di sapere cosa combinerà del terzo film, “The Most Violent Year”, con Jessica Chastain e Oscar Isaac.