
TARTARUGHE NINJA
A vedere il minuscolo Shifu con il suo codino, maestro di arti marziali che in “Kung Fu Panda” allena il pigrissimo panda lanciandogli pagnotte e ciotole di cibo, i ragazzini degli anni Ottanta hanno avuto un brivido.
A vedere il minuscolo Shifu con il suo codino, maestro di arti marziali che in “Kung Fu Panda” allena il pigrissimo panda lanciandogli pagnotte e ciotole di cibo, i ragazzini degli anni Ottanta hanno avuto un brivido (gli altri si sono più che altro divertiti per le massime finto-zen come “la fortuna aiuta i fortunati”, o per il codino fremente: il guru predica la pace ma di suo non controlla la rabbia). Il minuscolo allenatore di arti marziali ricorda Splinter, il topo che si prende cura delle tartarughine contaminate da liquami radioattivi nelle fogne di New York e insegna loro il ninjutsu. Qualche anno dopo, adolescenti e guerrieri, i tartarughi con la benda colorata sugli occhi si fanno chiamare Donatello, Michelangelo, Raffaello, Leonardo. Sono golosi di pizza margherita, e con il grido di battaglia “Kawabonga” ripuliscono – ma no, davvero? esistono ancora criminali a New York dopo questa invasione di supereroi? – l’universo. “Teenage Mutant Ninja Turtles” era il titolo originale del fumetto, nato nel 1984 come parodia dei supereroi di Frank Miller. “Daredevil” per citarne uno solo, che fu tra i primi lavori del fumettista che poi farà “Sin City”: il secondo, e riuscitissimo, film tratto dalla graphic novel, diretto dal disegnatore assieme a Robert Rodriguez, uscirà il 2 ottobre. In trent’anni, le tartarughe ninjia hanno assommato una serie tv di gran successo, 4 film che dal 1990 a oggi hanno portato a casa 300 milioni di dollari. Finché come sempre arriva il momento del reboot. O nuovo inizio: capita quando a furia di seguiti la storia e i personaggi sbiadiscono, diventano ripetitivi, si impigriscono nelle stesse avventure. Jonathan Liebesman ricomincia da “Tartarughe Ninja alla riscossa”, e ficca nella trama un po’ forzosamente Megan Fox (una che già se l’era vista con i Transformers”, i tostapane che si mutano in giganteschi robot, e nonostante tutto era riuscita a farsi notare). Cambia la dieta, non più solo pizza – si vede che anche i guerrieri tartaruga stanno attenti al glutine: ora mangiano tomini, asiago, e tiramisù. Guardano anche la televisione: al gioco della verità, dove a ognuno tocca confessare la sua più tremenda debolezza, vien fuori qualche dubbio sul finale di “Lost”. Come film si trova di meglio. Come madeleine – per chi ha conosciuto le tartarughe a un’età impressionabile – funziona benissimo.


Il Foglio sportivo - in corpore sano
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