NOW YOU SEE MEE 2
Il mago fa sparire l’elefante – o taglia in due la bella assistente, o si libera dalle catene – sul palcoscenico. Sappiamo che c’è il trucco, ma è un trucco “realistico”: muscoli che si contraggono e si rilasciano, cassoni con gli specchi, botole, l’attenzione di chi guarda indirizzata altrove, e tutti gli accorgimenti che il manuale insegna. Gli stessi numeri, fatti sul grande o piccolo schermo, lasciano più freddi. Oltre ai trucchi realistici, abbiamo le magie del cinema (l’elefante riusciva a farlo sparire anche Georges Méliès, dando lo stop alla macchina da presa mentre un assistente scortava il pachiderma fuori scena e ricominciando a girare dopo un po’). Nel primo film della serie, i Quattro Cavalieri – maghi specializzati chi nell’ipnosi chi nelle fughe chi nel far sparire oggetti chi nel manipolare carte da gioco – avevano rapinato una banca di Parigi stando a Las Vegas, e poi smascherato gli imbrogli di Michael Caine, colletto bianco criminale. Per punizione, gli avevano svuotato i conti dirottando il denaro sui conticini degli spettatori: anche la magia sconta il suo momento “Occupy Wall Street”. Stava sulle loro tracce Mark Ruffalo, agente dell’Fbi. Lo ritroviamo in questa seconda puntata (con un colpo di scena: il prologo illustra i suoi buoni motivi per accanirsi sul quartetto e per chiedere la consulenza di Morgan Freeman, smascheratore di truffe in galera con la tuta arancione). Sparisce dal gruppo Isla Fischer, entra Lizzy Caplan, già fascinosa sessuologa Virginia Johnson nella serie “Masters&Johnson”: si presenta da Jesse Eisenberg, chiacchiera sul divano mentre la ghigliottina le stacca la testa (difficile dirle a questo punto “non sei brava abbastanza”). I Cavalieri sono ormai diventati una leggenda. Underground, giacché nel frattempo hanno fatto perdere le loro tracce: “In un mondo totalmente sorvegliato, per essere libero puoi solo sparire”. Ecco il nuovo messaggio e il nuovo bersaglio: non più la ricchezza e le disuguaglianze, nel mirino un magnate della tecnologia che sta per lanciare un nuovo chip-spia. Jon M. Chu prende il testimone da Luis Leterrier, e fa di tutto per stupirci. Ma al cinema, appunto, è facile ritrovarsi a Macao in un batter d’occhio. O far spuntare un fratello gemello. O nascondere il chip in una carta da gioco, per ingannare la sorveglianza.
Il Foglio sportivo - in corpore sano