PATERSON
di Jim Jarmusch, con Adam Driver, Golshifteh Farahani, Jared Gilman, Kara Hayard
Uno dei tanti delitti commessi in nome della poesia. Non è il primo, non sarà l’ultimo. Stupisce sempre un po’ l’automatismo, ma dovremmo rassegnarci e smettere di combattere. In un film non succede niente, mancano personaggi interessanti, le scene si ripetono uguali? E’ la poesia delle piccole cose, la magia del quotidiano, il fascino nella monotonia, la vita come viene. E’ anche un po’ la telefonata sul nome del regista Jim Jarmusch (fece coppia con Roberto Benigni in “Daunbailò”, ma è decisamente meglio “Only Lovers Left Alive”: vampiri snob e sofisticati come Tilda Swinton e Tom Hiddleston, tra le fabbriche dismesse di Detroit e Marrakesh dove con il sangue fanno ghiaccioli). E anche un altro po’ i messaggi mandati per posta sulle celebrità locali: a Paterson, New Yersey, è nato Williams Carlos Williams, gran scrittore di racconti e gran poeta.
“Paterson” si intitola il poema che celebra la città. Paterson si chiama il protagonista del film: ogni mattina si sveglia nel lettone abbracciato alla moglie Laura, fa colazione, prende l‘autobus al deposito, guida per le strade della città. Mangia il suo sandwich, tira fuori il quadernetto, scrive versi sui fiammiferi Ohio Blue. Torna per cena, scopre che la moglie ha fatto disegnini bianchi e neri dappertutto. Oppure toglie dal forno cupcake zebrati, oppure vuole una chitarra Harlequin a scacchi bianchi e neri – lui non vorrebbe perché costa troppo, lei lo prega e lo scongiura promettendo che imparerà a suonarla, non cambierà idea come le altre volte. Coppie più velleitarie al cinema non ne ricordiamo, dopo “Revolutionary Road” con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet: ma l’afflato poetico fa parlare il critico collettivo - e lo spettatore collettivo - di creatività. Più simpatico della moglie sciocca e caruccia il bulldog Marvin (Palme Dog a Cannes) portato fuori ogni sera per la pisciatina. Le poesie del film sono di Ron Padgett, assai meno bravo di Williams Carlos Williams. Gran pioggia di nomi – poetica anche questa, nelle intenzioni. Celebrità locali e internazionali: Laura scopre le poesie di Petrarca, due passeggeri dell’autobus discutono dell’anarchico Gaetano Bresci.
Politicamente corretto e panettone