MOONLIGHT di Barry Jenkins
Moonlight ha dalla sua la nostalgia per Obama, le inquadrature sognanti che suggeriscono “poetico”. Ha il ghetto di Miami con violenza in dosi omeopatiche, e i maschi che si struggono d’amore senza fare sesso
Schierati contro “La La Land”, capitolo primo. Una lezione di nuoto che somiglia a un battesimo per immersione. L’adulto spaccia crack – ha tra i clienti la madre del ragazzino, sempre sballata nel giaciglio. Per espiazione o contrappasso, si prende cura di Chiron, quasi dieci anni e pochissime parole (gli spiegherà più tardi cosa vuol dire “frocio”, aggiungendo che è una parola brutta). Ritroveremo Chiron a sedici anni, e poi a ventisei, in questo romanzo di formazione in tre atti che contende a “La La Land” l’Oscar per il miglior film. Secondo i calcoli di Metacritic, ha 99 punti su cento, il musical di Damien Chazelle si ferma a 93. “Moonlight” ha dalla sua la nostalgia per Obama, la commozione, le inquadrature sognanti (e puntuali, certi lunghi silenzi) che suggeriscono “poetico”. Ha il ghetto di Miami con violenza in dosi omeopatiche, e i maschi che si struggono d’amore senza fare sesso. Dettaglio notato anche dal Guardian che suggerisce: forse per questo piace tanto anche fuori dalla comunità di riferimento. Combinazione da concorso, affidata a tre attori che si alternano nella parte di Chiron: da ragazzino pelle e ossa mette su una bella massa di muscoli (il regista indugia sul pettorale e sull’ascella, se non fosse maschio e nero si potrebbe obiettare senza sembrare omofobi). E tuttavia vulnerabile, come dicono nelle soap opera. Il candidato all’Oscar Mahershala Ali (lo spacciatore coscienzioso, almeno a metà) dovrà vedersela – nella categoria non protagonisti – con Michael Shannon, Jeff Bridges, Dev Patel, il giovane Lucas Hedges di “Manchester by The Sea”. Il titolo viene dalla pièce teatrale (autobiografica, scritta all’università) di Tarell Alvin McCraney: “I ragazzini neri sono blu sotto la luna”. Esercizio che il direttore della fotografia James Laxton magnificamente esegue. Ogni cosa è splendidamente illuminata, i colori sono saturi. Brillano le strade assolate di Liberty City, quartiere desolato di Miami dove il regista è cresciuto. Brillano gli abiti bianchi addosso agli attori con la pelle lucida color del cioccolato, brillano le spiagge e le acque caraibiche sotto la luna piena.
Politicamente corretto e panettone