40 SONO I NUOVI 20
di Hallie Meyers-Shyer con Reese Witherspoon, Pico Alexander, Martin Sheen
Registe di madre in figlia. Di commedia romantica in commedia romantica. Dopo “Quello che le donne vogliono”, “Qualcosa di travolgente”, “È complicato” (stendiamo un pietoso velo su Robert De Niro anziano stagista nella ditta di Anne Hathaway), mamma Nancy Meyers produce il debutto della figliola. Insieme ribadiscono le difficoltà incontrate dalle donne a Hollywood. Insieme rilasciano un’intervista al Sunday Times – del tutto evitabile, esercizio letterario rarissimo su quella testata – mentre le cifre nel boxino fotografano la situazione nel Regno Unito.
I personaggi femminili erano il 31 per cento nel 1913, e tali restano oggi. Solo il 4 per cento circa dei film è diretto da registe. Le troupe sono composte per il 34 per cento da donne, percentuale che scende al 10 quando parliamo di direttori della fotografia o compositori. Tutto giusto, tutto da deplorare (c’è gente che lo fa di mestiere). Ma la madre era brava – nei suoi feel-good movie per signore con Meryl Streep o Diane Keaton, scritti e diretti con piglio sicuro e successo al botteghino. La figlia molto meno. Un produttore non di famiglia – neanche osiamo dire “maschio” – avrebbe potuto sistemare un film dove le uniche battute stanno a ridosso dei titoli di testa, e il talento di Reese Witherspoon (già brava in “La rivincita delle bionde”, strepitosa in “Big Little Lies”) viene piegato a dialoghi insulsi.
Ha giusto quarant’anni, separata dal marito torna a Los Angeles nella casa del padre, regista famoso e sciupafemmine (una di loro è Candice Bergen, sedotta e subito scritturata, ingravidata e subito tradita: appunto la madre di Reese). Tre giovanotti che vogliono fare il cinema finiscono lì dopo una serata alcolica e vengono ospitati in casa (ricordare le glorie passate a un’attrice ormai nonna rende bene). Forniscono baby-sitteraggio, aiuto con i computer, e sesso. Riparano i pensili della cucina e baciano la padrona di casa (gli altri due nella camera per gli ospiti mugolano per le lenzuola fresche di bucato). L’unica risata contemporanea e realistica è “Mamma, non sprecare l’acqua”. Lo dice la figlia alla madre che nel bagno apre il rubinetto per coprire i singhiozzi causati dalle 40 candeline.
Politicamente corretto e panettone