LA DONNA ELETTRICA
La recensione del film di Benedikt Erlingsson, con Halldóra Geirharðsdóttir, David Thor Jonsson, Omar Gudjonsson
Matte da legare 2. La signora, in nome e per conto dei verdi fanatici, usa arco e frecce contro i tralicci della rete elettrica. Così le fabbriche si fermano e può iniziare la decrescita felice che metterà in ginocchio gli sporchi capitalisti (ne riparliamo quando vi toccherà cucinare i manicaretti vegani come i i cowboy con i fagioli: una latta a mo’ di pentolino e acciarino per il fuoco; del dentista senza anestesia parliamo un’altra volta, per vietarla a chi crede che i vaccini facciano venire le malattie). La signora - si chiama Halla - mette il cellulare in frigorifero o nel microonde: il nemico sempre ascolta, in generale e in particolare quando girano volantini con la scritta “vogliamo distruggere l’industria siderurgica islandese”. La signora con addosso il maglione islandese jacquard – sull’isola nordica siamo, a spiegazione della lentezza e dell’umorismo gelido, sarà il clima – dimostra fantasia e ottima resistenza fisica. La inseguono con gli elicotteri, lei si nasconde nei carretti bestiame. La cercano con i droni, e lei sparisce nel torrente gelato. Lavora con la maschera di Nelson Mandela, per chiarire allo spettatore che ribellarsi è giusto. La matta ha una sorella gemella che invece di buttar giù i pali della luce rivolge l’arma offensiva dell’idealismo verso di sé. Ha fatto domanda per trascorrere due anni in un ashram di suo gradimento, ed è finalmente stata ammessa. La sabotatrice abbozza: è tipico dei fissati non avere nessuna pietà per le fissazioni altrui. Ha dato la disponibilità della sorella mediatrice per adottare una bambina ucraina cinquenne (foto, commozione, cambierà vita la matura ragazza con la fionda?). Un po’ di trama c’è, e il regista provvede anche a un accompagnamento musicale “dal vivo”, con l’orchestrina in scena, agli angoli della strada o dove ci sono solo licheni. Forse la categoria “film indipendentissimo che viene dal grande nord, con una donna ostinata che manda in cortocircuito la nazione” non è esattamente il genere che vi attira per trascorrere il sabato sera. Ma se questa fosse l’idea, l’algoritmo consiglierebbe “La donna elettrica”.
Politicamente corretto e panettone