THE MULE-IL CORRIERE

La recensione del film di Clint Eastwood, con C. Eastwood, B. Cooper, T. Farmiga, A. Eastwood, D. Wiest

Mariarosa Mancuso

Bisognerà dosare gli entusiasmi. Parlarne troppo bene può essere controproducente. “La favorita” di Yorgos Lanthimos ha prodotto reazioni tiepidine, rispetto al divertimento che il film aveva procurato a noi. O dobbiamo pensare che le femmine in lotta per il potere, a furia di battute e colpi bassi, non suscitino negli spettatori grande interesse (speriamo solo che il film non sia stato confuso con “Maria Regina di Scozia” di Josie Rourke: Elisabetta I e Maria Stuarda litigano, ma solo perché di mezzo si mettono i maschi, loro andrebbero d’amore e d’accordo con tanti saluti alla decapitazione). Tranquilli: “The Mule” – “corriere” va inteso come “corriere della droga” – è quasi sempre una faccenda tra maschi, le femmine hanno ruoli “parlanti” solo in momenti di grande difficoltà. Clint Eastwood ha scelto una storia vera e criminale uscita sul New York Times, come Robert Redford in “The Old Man & the Gun”, ma a differenza dell’altro ottantenne, non ha affatto deciso di ritirarsi. L’ha fatta scrivere a Nick Schenk, lo sceneggiatore di “Gran Torino”. Dimenticato lo tsunami di “Hereafter”, cancellato l’eroismo ferroviario di “15.17-Attacco al treno”, Eastwood torna vincitore, in tuta da giardiniere. Si veste elegante quando porta i fiori al concorso, dove lo festeggiano e lo premiano. Moglie e figlia non sono tanto contente, di venire dopo il concime e le fioriture: una non gli parla, l’altra non lo sopporta (nella parte della figlia, la figlia attrice Alison Eastwood). Sta arrivando internet, siamo negli anni 90, e anche il mondo dei gigli colorati ne risente – solo a Clint Eastwood sono consentite battute di retroguardia, e solo lui può dire, quando aiuta una coppia di neri a cambiare una gomma, “mi fa piacere dare una mano ai negri”. Decenni alla guida del pickup senza una multa lo fanno entrare nei radar dei trafficanti di droga: chi mai sospetterebbe di un vecchietto? I soldi servono per far studiare la figlia e per l’associazione dei veterani. Niente effetti speciali, se non vogliamo considerare tale Clint Eastwood che nel momento del pericolo si passa il burro di cacao sulle labbra.

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