Maleficent 2 : Signora del male
La recensione del film di Joachim Rønning, con Angelina Jolie, Elle Fanning, Michelle Pfeiffer
Indovina chi viene alla cena di fidanzamento tra Aurora (che proviene dalla magica Brughiera) e il principe Filippo, abitante nell’umano regno di Ulstead? Arriva Malefica – con le gigantesche corna appena camuffate (le ali per quando si alza in volo, trasformata in falco, sono nascoste sotto il vestito). La madre del futuro sposo, regina Ingrith, provoca servendo a tavola qualche pennuto. Si capisce che le due non si amano – la cattiva è Angelina Jolie, la dispettosa è Michelle Pfeiffer: dagli sguardi che si scambiano a tavola capiamo che la guerra senza quartiere è vicina. L’inferno non conosce furia pari a quella di una femmina delusa (diceva Milton nel “Paradiso perduto”). Figuriamoci cosa può fare una signora che prima era buona, ed è diventata cattiva dopo un tradimento: era la trama del primo “Maleficent”, trucco e costumi di Angelina Jolie erano presi dalla “Bella addormentata” di Walt Disney, anno 1959. Anche un po’ esagerati: l’attrice sembra avere gli zigomi rifiniti con martello e scalpello (e chissà come appaiono nella versione a 3D, che abbiamo evitato perché a noi sembra meno realistica). Poco lontano dagli umani abitano le creature fantastiche, a cominciare da tre fatine petulanti con gli abitini pastello, che alla parola matrimonio esultano. Gli uccelli svolazzano, le farfalle impollinano, i fiorellini sbocciano, l’erbetta cresce, e viene sfoderata la retorica che rende insopportabili i reami verdeggianti. Molto meglio i laboratori sotterranei del palazzo reale, dove si fanno esperimenti con l’arma segretissima. Per conto della regina Ingrith – bionda, ma non per questo meno malvagia, e poco vogliosa di vedere il suo stupido rampollo all’altare – ci lavora una specie di Minion grigio e impolverato, con le orecchie di Yoda, rubando le infiorescenze luminose tipo Avatar che crescono sulle tombe delle fate. L’ingrata parte di Aurora – cosa fa una ragazza ingenua e piena di buone intenzioni come lei in un film come questo? – tocca a Elle Fanning: inutilmente allegra, è la prima volta che delude. Finiscono a brandelli un paio di abiti nuziali. Per fortuna, il modello con le farfalline svolazzanti era davvero kitsch.
Politicamente corretto e panettone