Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn
Recensione del film di di C. Yan, con M. Robbie, E. McGregor
Dai che potete farcela, a produrre una supereroina per cui fare il tifo. Già la parola fa un po’ ridere, viene in mente una damigella che custodisce intatta la sua virtù tra inenarrabili peripezie. “Supereroe femmina” non suona meglio. Questa Harley Quinn, comunque, non va tanto bene. Per cominciare, nasce malissimo – i fan dicono pomposamente “origin story”, ma a noi sta bene la vecchia formula (su Lega Nerd scrivono, per mettere in guardia i contrari: “Forse non si è data un’attenta visione di questa pellicola”). La ragazza ha studiato psichiatria, in servizio al manicomio di Gotham City si innamora del paziente (in senso clinico) Joker e fuggono insieme. Nel film “Suicide Squad” di David Ayer (già con l’attrice Margot Robbie) l’innamorata si butta nella cisterna di rifiuti tossici che ha sfigurato lui: “Staremo sempre insieme, cicatrice tua e cicatrice mia”. Mossa cretina, lui l’ha solo sfruttata per tornare libero e fare il male a piacer suo. La ex psichiatra reagisce con la furia che le donne abbandonate avevano ai tempi di Milton (“Non c’è inferno che regga il confronto”, scriveva il poeta nel Seicento, e comunque già prima Medea non aveva cercato il dialogo, semmai la vendetta). Per quieto vivere e protezione, l’Arlecchina finge che con Joker non sia mai finita (chi ha visto il film di Todd Phillips, che rischia di vincere l’Oscar, si chiede: gli avrà comprato almeno un paio di boxer decenti?). Sappiamo tutto questo dai titoli di testa, in animazione e molto divertenti. Lo saranno anche le schede segnaletiche dei cattivi che via via entrano in scena, a Gotham City la gente come Batman salva il mondo e i cattivi come Black Mask (Ewan McGregor, che si mette la maschera solo alla fine) hanno parecchio tempo libero. La regista Cathy Yan – prima asiatica a dirigere un film di supereroi, per le statistiche – e la sceneggiatrice Cristina Hodson sono state scelte dalla produttrice e protagonista Margot Robbie. I codini le stanno bene, le calze a rete pure, scambia teneri baci con la sua iena di compagnia. Trama scarsa, suppliscono altre signore con i superpoteri: una spacca i vetri quando canta, l’altra infilza i cattivi con la balestra.
Politicamente corretto e panettone