Doppio sospetto
La recensione del film di Olivier Masset-Depasse, con Veerle Baetens, Anne Coesens, Mehdi Nebbou
Tubini. Automobili d’epoca. Reggiseni corazzati. Tacchi alti ma non troppo. Salotti con buffet e controbuffet. Cucine americane. Inviti per il cocktail. Sono gli anni Sessanta, ricostruiti dal regista belga per questo thriller domestico (se vi sembra una contraddizione, pensate a certi film di Claude Chabrol, che ha esplorato il fascino criminale della borghesia). Due villette gemelle, con giardino: in una abita Alice e nell’altra abita Céline, entrambe con marito e un figlio. I bambini, cresciuti insieme come gemelli, hanno fatto un buco nella siepe per accorciare il tragitto quando giocano. Alice entra furtiva nella casa di Céline, ma è una falsa pista: vuole solo organizzare per l’amica un compleanno a sorpresa. Finché succede un incidente, e dei due bambini resta solo Théo, il figlio di Alice che non può mangiare i biscotti perché allergico. L’amicizia ne esce avvelenata. Alice si sente in colpa: ha visto il bambino sporgersi dalla finestra ma è arrivata tardi per acchiapparlo, il passaggio era troppo stretto per un’adulta.
Céline in lutto cerca di vedere più spesso la famiglia dei vicini, soprattutto Théo. Le due attrici, la bionda Veerle Baetens (Alice) e la bruna Anne Coesens sono perfettamente in parte. La prima anche più spigolosa del dovuto, ha una mascella che invade lo schermo. Quando comincia a sospettare che “per me sei come una sorella” sia un pericolo per la felicità domestica diventa ancora più dura, mentre la vicina ha la faccia rassegnata e dolente. La storia viene dal romanzo (contemporaneo) di Barbara Abel uscito con il titolo “Derrière la haine”. La regia strizza l’occhio a Alfred Hitchcock e ai melodrammi di Douglas Sirk (non sempre riesce, ma l’ora e mezza riduce gli errori). Poi succedono gli incidenti: un coniglietto finisce nella bara, Théo lo rivuole indietro a suon di strilli. Una suocera ha dimenticato di prendere le pillole per il cuore (o forse gliele hanno sostituite nella scatolina). La vicinanza e la conoscenza reciproca aggravano la paranoia di Alice. Céline la minacciosa è fin troppo gentile e rassegnata, ma sempre alla finestra quando in giardino qualcosa si muove. Di giorno e di notte.