Buio
di Emanuela Rossi, con Denise Tantucci, Valerio Binasco, Gaia Bocci, Olimpia Tosatto (su My Movies)
Anche questo film va direttamente in streaming – direct to video è la formula esatta in un linguaggio che si burocratizza, in Italia è un attimo anche quando i modelli vengono da fuori. Poi qualcuno si dovrebbe preoccupare anche dello spettatore, perplesso: certi titoli si possono vedere su Netflix o Amazon, in abbonamento assieme a un’altra sterminata quantità di film e serie. Ma nello stesso tempo stanno su piattaforme a pagamento (non proprio a buon mercato, rispetto all’abbonamento mensile, e tali piattaforme a volte neanche contemplano l’originale con sottotitoli). Detto questo – e se non avete già perso il filo, lo perdiamo anche noi, il direct to video di My Movies prevede in coinvolgimento delle sale cinematografiche, perlopiù d’essai, che potranno invitare via mailing list i fedeli spettatori che andavano in sala, e riceveranno una percentuale dell’incasso. “Buio” è un film apocalittico (nelle intenzioni della regista). L’epidemia lo ha reso sgradevolmente realistico. Le ragazzine chiuse in casa portano le mascherine, disinfettano il poco cibo che arriva dall’esterno (il padre dice di aver ucciso tre persone per procurarselo). La monotonia casalinga viene interrotta brevemente da una “Festa dell’aria”. All’esterno, molta archeologia industriale, mentre all’interno si organizzano picnic sotto raggi ultravioletti. E’ pensato e girato come un thriller, quindi non sveliamo altro. Però, di questi tempi, preferiamo vedere commedie che non fanno la morale.
Politicamente corretto e panettone