I miserabili
Di Ladj Ly, con Damien Bonnard, Alexis Manenti, Djebril Zonga, Issa Perica (su MioCinema)
Si racconta di un ebreo che su un’isola deserta costruì due sinagoghe. Una per andarci, l’altra per NON andarci. La battuta (puro witz mitteleuropeo) ricorda le piattaforme streaming che si contendono il nostro tempo, fino alla riapertura del 15 giugno. Si spera rimangano anche dopo, magari un po’ semplificate. Noi, che dobbiamo sbrigarcela per lavoro, facciamo fatica. Confidiamo nella pazienza degli spettatori. Esempio: “Favolacce” era disponibile on demand la scorsa settimana (sulle principali piattaforme, si usa dire). E’ una notizia che da oggi lo si trovi su MioCinema? Extra bonus, la presentazione dei registi Fabio e Damiano D’Innocenzo: con le immagini e i dialoghi del cinema se la cavano, le dichiarazioni di poetica sono tre passi nel delirio. MioCinema si posiziona sul fronte della qualità e del cinema d’essai di cui prima eravate assidui e golosi frequentatori, mentre adesso vi chiedete: “Come potrei dare una mano? Come potrei arginare i danni fatti da un virus che odia il cinema più di quanto lo odiasse il giovane Holden?”. Ecco cosa: iscrizione su “MioCinema”, scelta della sala di vicinato (sono 130, al momento, per un totale di 300 schermi) che riceverà una quota dei soldi spesi sulla piattaforma. Spesi, sarebbe un buon inizio, per noleggiare “I miserabili” di Ladj Ly, premio speciale della giuria a Cannes 2019 (primo di una serie di Palme d’oro da rivedere – si usa dire così, anche se non li avete mai visti). “I miserabili” non ha legami con il musical, li ha direttamente con Victor Hugo che ambienta a Montfermeil – oggi banlieue, e sfondo per il film – l’incontro tra Cosette e Jean Valjean. Un esempio meraviglioso di come dovrebbe essere oggi il cinema. Un’opera prima che fa sperare benissimo, lontano dalle vecchie glorie francesi modello Claude Lelouch, e lontano dai film che in periferia vanno per impegno sociale. Bravi attori, bella storia, personaggi, situazioni e dilemmi originali. Tra un drone e un cucciolo di leone (volendo c’è anche su Sky Primafila Premiere, ma vi giocate il risvolto “adotta una sala”).
Politicamente corretto e panettone