Così l'antisemitismo sta divorando il mondo islamico
Mentre i siriani sono massacrati, i regimi islamici si uniscono contro Israele. Ignorando il mandato di cattura internazionale della Corte dell’Aia, il presidente sudanese Bashir è volato a Jakarta, in Indonesia, per partecipare al “Summit sulla Palestina”. Erano presenti anche i quattro sepolcri imbiancati del quartetto: Russia, Stati Uniti, Onu e Unione Europea. I paesi arabo-islamici parlano dunque di Israele per coprire i propri fallimenti e disastri. Intanto, l’antisemitismo continua a essere il grande cancro che divora il mondo islamico.
Basta vedere cosa è successo a un onesto parlamentare egiziano, Tawfiq Okasha. 403 parlamentari egiziani, pari a più di due terzi della Camera, hanno votano la sua espulsione dopo che si è incontrato con l’ambasciatore d’Israele al Cairo, Haim Korem. Sebbene l’Egitto abbia relazioni diplomatiche con Israele dal 1979, nella società egiziana i rapporti diretti con lo stato ebraico rimangono un tabù. Alla Fiera del Libro del Cairo è invece arrivata una nuova edizione dei Protocolli dei Savi Anziani di Sion, il più grande e letale falso antisemita della storia. L’idea ossessiva di quest’odio rende i paesi arabo-islamici sempre più poveri, sempre più tirannici, sempre più asserviti, ma non per questo deflettono. Come infermi cronici si voltano e rivoltano nel loro letto pieno di odio e di rancore verso gli ebrei.
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