Harvey Mansfield demolisce il conformismo accademico
Il multiculturalismo? “La convinzione che tutte le culture sono uguali, quindi nessuna è meglio di un’altra e questo perché non c’è davvero alcuna vera cultura”. A questo si aggiunge “il relativismo del pensiero postmoderno”. Poi c’è il femminismo: “Le donne hanno usato la nozione di aggressione sessuale per creare un ambiente ostile”. Harvey Mansfield, genio conservatore che insegna ad Harvard, in questa lunga intervista la dice tutta sul caos ideologico che regna nelle università occidentali. La “diversità”, spiega Mansfield, è stata trasformata in “monocoltura”, che altro non è che sinonimo di “multicultura”.
Racconta anche che “è davvero molto difficile per qualsiasi conservatore farsi assumere, in particolare in un settore in cui la politica conti”. Perché il free speech per i liberal è sempre dissenso e il dissenso può essere soltanto di sinistra. Da leggere, per capire come funziona il conformismo nell’alta cultura. Che non è altro che la strada per l’ignoranza di massa: “Gli studenti dubitano così che ci sia davvero qualcosa che hanno bisogno di imparare. E guardano a se stessi e dicono: ‘se non ho bisogno di imparare qualcosa i miei atteggiamenti meritano di rimanere così come sono in questo momento e io li difendo fino a sentirmi offeso’”.
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