La città francese che boicotta le merci d'Israele

Giulio Meotti
Una cittadina alle porte di Parigi, Bondy, guidata dal sindaco socialista Sylvine Thomassin, ha approvato il boicottaggio delle merci israeliane provenienti dai Territori. Non è la prima volta.

Una cittadina alle porte di Parigi, Bondy, guidata dal sindaco socialista Sylvine Thomassin, ha approvato il boicottaggio delle merci israeliane provenienti dai Territori. Non è la prima volta. A Leicester, la decima più grande del Regno Unito, il consiglio comunale dominato dal Labour ha messo al bando i prodotti “made in Israel”. Sempre in Francia, la città di Lilla ha rescisso ogni legame con la città santa israeliana di Safed, con cui era gemellata.

 

La città irlandese di Kinvara ha informato i negozi, i ristoranti e persino le farmacie che non potranno più vendere prodotti israeliani. Nelle stesse ore in cui la cittadina di Bondy boicottava Israele, Nathan Sharansky, portavoce dell’Agenzia ebraica, dichiarava: “Gli ebrei non hanno futuro in Francia”. Non senza qualche ragione.

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  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.