Perché Podemos ha un debole per il portafoglio dei dittatori
Nonostante la buona performance elettorale (comunque distante dai trionfi previsti da qualche sondaggista), è il passato che continua a inquietare Podemos, in particolare la genesi e i finanziamenti che hanno permesso la nascita e lo sviluppo del movimento della sinistra radicale spagnola. E' stato già appurato che il partito di Pablo Iglesias è stato a lungo foraggiato dal Venezuela di Hugo Chávez, che ha finanziato il Centro de Estudios Politicos y Sociales, il nucleo originario del partito anti-casta, con circa 4 milioni di euro tra il 2002 e il 2014. Tra i capi di Podemos, chi ha maggiormente beneficiato dei petrodollari venezuelani è stato Juan Carlos Monedero, ideologo e numero due, che solo nel 2013 ha fatturato attraverso una sua società 425 mila euro per delle consulenze al Venezuela e altri paesi alleati. Monedero è stato oggetto d’indagini fiscali per questi redditi non del tutto dichiarati e, dopo aver accusato gli avversari e la stampa di aver orchestrato una campagna politico-mediatica per delegittimare Podemos, è corso a pagare oltre 200 mila euro di tasse per evitare conseguenze peggiori.
Ora a distanza di qualche tempo si scopre, secondo quanto riportano i giornali spagnoli, che Monedero avrebbe mentito anche sull’utilizzo di quei fondi. Il responsabile del programma politico di Podemos dichiarava che i soldi erano serviti per finanziare la produzione di La Tuerka, il programma televisivo che ha lanciato la figura del leader Iglesias, ma le indagini avrebbero appurato che Monedero ha destinato alla trasmissione solo 15mila dei 425mila euro totali. Il pagamento, autorizzato dal presidente venezuelano Nicolas Maduro in persona, doveva essere il corrispettivo di una consulenza per la creazione di una moneta unica in America Latina, che non si è mai vista (né la consulenza né la moneta unica). E di certo i consigli lautamente pagati in oltre 10 anni da Caracas non sono stati molto buoni vista la situazione catastrofica dell’economia venezuelana.
[**Video_box_2**]In contemporanea, secondo un’indagine dell’Unidad de Delincuencia Económica y Fiscal (Udef) della Policía Nacional spagnola, Podemos non avrebbe preso soldi solo dai regimi socialisti sudamericani, ma anche dagli ayatollah iraniani. Almeno 5 milioni di euro, che sarebbero arrivati dal governo di Teheran attraverso le imprese audiovisive in Spagna dall’iraniano Mahmoud Alizadeh Azimi, che sono serviti sempre per produrre i programmi televisivi Fort Apache e La Tuerka, che hanno aiutato Iglesias e compagni a farsi conoscere al grande pubblico.
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