Sarri, ti odio
Lo spregio dell'estetica dell'allenatore del Napoli e il suo scorrettismo da bar dello sport. Però va riconosciuto il merito. Non so se calcistico – ci sono dei top commentatori napoletani che dicono “uguale a Mazzarri”, e non è un complimento.
Maurizio Sarri è come Vincenzo De Luca: c’è chi gli piace, e chi no. Io no. Il punto divisivo non è il bel gioco, o la bella politica: è lo spregio dell’estetica. Detesto il suo scorrettismo da bar dello sport. Inoltre ha sulla coscienza il fatto che – con quel suo famoso insulto, fu causa scatenante della crisi psicotica del Mancio. Col risultato che, saltati i nervi, gli saltò la squadra e pure la panchina. Così che ora, noi Orfani, siamo lì alle prese col Tulipano Grigio. Sarri, ti odio. Però va riconosciuto il merito. Non so se calcistico – ci sono dei top commentatori napoletani che dicono “uguale a Mazzarri”, e non è un complimento. Del resto è uno che fa commenti così: “Noi abbiamo avuto quattro palle gol, loro soltanto due”. Che fa, gli schemi col pallottoliere? Però sabato sera, dopo tutto quel bordello ridicolo sull’odio di un’intera città per il traditore Pipita, l’uomo serio che c’è sotto la scorza ruvida ha detto una cosa lodevole: “Higuain resta un figlio, sono sicuro che anche tra dieci anni continueremo a sentirci”. Poi ha bastonato l’Insigne fantasista di Frattamaggiore: “Che giochi bene o male, deve accettare le decisioni e stare zitto. Ci chiariremo ma non deve rispondere all’allenatore”. Il De Luca del pallone.
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