Perché Conte dovrebbe allenare l'Inter? Non è mica fesso
Che dovete farci, mica Ausilio fa il ds del Barcellona. E dunque ecco il gobbo esagitato
Una delle colpe che nessuno può fare a Piero Ausilio (delle poche colpe) è di aver cestinato come carta straccia Gian Piero Gasperini: Ausilio allora non c’era. Poi s’è visto che Gasp è un bravo allenatore. Però anche Ausilio è bravo nel suo ramo, direttore sportivo si chiama, e così quando gli hanno domandato come può fare l’Inter a ingaggiare Antonio Conte, ha risposto: “Come si convince Conte? Non so come si possa farlo. Gli allenatori bravi sappiamo quali sono e purtroppo per noi hanno quasi tutti dei contratti importanti e lavorano per club importanti”. Monsieur de Lapalisse je farebbe ’na pippa, non fosse defunto anzitempo. Ma che dovete farci, mica fa il ds del Barcellona, Ausilio. E dunque Antonio Conte.
Conte che al primo anno con i Blues ha stravinto la Premier League. Conte che becca 13 milioni di sterline all’anno. Conte che per festeggiare, invece di andare a sbronzarsi con David Luiz e Diego Costa, è andato da Abramovich con una lista della spesa lunga un metro. Conte che alle voci degli ingaggi planetari che i cinesi di Milano, sponda Orfani, sarebbero disposti a offrirgli ha risposto serafico come il principe Filippo dopo il ritito: “Al Chelsea sto bene”. Conte che proprio un fesso non è, nonostante i capelli, e che di fronte all’alternativa tra giocarsi l’anno prossimo la Champions oppure il Trofeo Amici di Appiano Gentile pensa che forse la Champions è più divertente, almeno si gira l’Europa. Antonio Conte, ecco. Per quale perdindirindina di motivo Conte dovrebbe accettare di tornare in Italia per allenare l’Internazionale Football Club, e farsi esonerare alla settima di campionato, Ausilio permettendo? (Che poi, a noi Orfani del Filosofo, quel gobbo esagitato ci sta proprio qui. E diciamo “qui” per non stare a indicare il punto).
Il Foglio sportivo - in corpore sano