Stefano Vecchi (foto LaPresse)

Meglio Vecchi di Spalletti

Maurizio Crippa

Il nuovo fuori di zucca disposto a venire ad allenare l'Inter l’hanno trovato davvero. Ed è uno che, all’Inter, se non sbrocca dopo le prime cinque giornate, pre-campionato compreso, sarà già un miracolo

Bergamasco, 46enne, medianone di rottura soprattutto al Fiorenzuola e alla Spal (quando non era ancora ridiventata la “Spaaalll!!!” che ci fa tutti sognare) Stefano Vecchi è una persona seria e solida, come la sua terra. Poco appariscente, come la Bassa Padana nebbiosa dove ha tirato la carretta tra Ferrara, Carpi, Brescello. Prima di approdare, nel 2014, alla Primavera dell’Internazionale Football Club. E se sia stata una benedizione o una disgrazia, chi lo sa? Però, almeno, ha vinto un Torneo di Viareggio e una Coppa Italia Primavera. Perché poi, a sedersi per due volte in un solo campionato sulla panca della prima squadra, per scaldarla prima a Pioli, dopo la prematura dipartita (calcisticamente parlando) di Frank De Boer, e poi per ripulirla dei resti umani (sempre calcisticamente parlando) del Pioli medesimo, non è una cosa di quelle che ci si ambisca. Che ci si ambisca proprio. Anche a essere Stefano Vecchi, l’allenatore delle giovanili. Insomma probabilmente gli sono girati gli zebedei pure a lui: e che cazzo, io sono qui per il mio onesto lavoro, mica per fare la balia a quella banda di decerebrati e il tappabuchi quando non trovate nessun fuori di zucca disposto a venire qui ad allenare.

 

Poi, però, il nuovo fuori di zucca disposto a venire ad allenare i Bauscia l’hanno trovato davvero. E in effetti è uno bello fuori, quanto a zucca: uno che, all’Inter, se non sbrocca dopo le prime cinque giornate, pre-campionato compreso, sarà già un miracolo. Ma siccome Stefano Vecchi è uno serio e solido, e alla ditta che gli paga lo stipendio ci tiene, quando in conferenza stampa gli hanno chiesto cosa ne pensasse di dover “consegnare le chiavi” dell’Inter a Luciano Spalletti, ha risposto, da vero uomo azienda: “Spalletti ha fatto sempre bene ovunque, dimostrando di essere un grande allenatore. Uno dei migliori su piazza”. Ecco, io avrei preferito tenermi Vecchi. Ma qualcosa mi dice che ci rivediamo. Alla prossima.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"