Il Papa mentre si appresta a celebrare la messa in Plaza de la Revolución, all'Avana

Il Papa celebra in Plaza de la Revolución, il regime fa sparire mendicanti e dissidenti

Matteo Matzuzzi
“Il servizio non è mai ideologico: serve persone, non idee”, dice Francesco nell’omelia

Dalle strade dell’Avana “sono spariti mendicanti, accattoni e vecchi”, oltre ai 339 dissidenti arrestati negli ultimi quindici giorni in tutta l’isola. La Commissione cubana dei diritti umani e della riconciliazione nazionale, uno dei maggiori gruppi di dissidenti locali – che, salvo colpi di scena, non avranno modo di incontrare il Papa in questi giorni – ha così spiegato l’operazione di “limpieza social”, pulizia sociale, lanciata dal governo. Il presidente dell’organismo, Elizardo Sánchez, ha anche rivelato che, “nel tentativo di dare un’immagine positiva davanti al Papa e al mondo” del regime castrista che ha tanti estimatori in Italia quanto pochi sull’isola caraibica, masse di dipendenti pubblici sono stati “invitati” a partecipare agli eventi cui sarà presente il Papa. Come ha riportato il quotidiano argentino La Nación, le autorità sono andate a pescare le comparse perfino negli ospedali: ai dipendenti di un policlinico della capitale – ha fatto sapere uno di essi, Rafael Riviero – è stato chiesto esplicitamente di “andare a vedere il Papa durante uno dei momenti” previsti in agenda.

 

Nel frattempo, Francesco ha celebrato la sua prima messa a Cuba, nella Plaza de la Revolución dominata dal gigantesco ritratto stilizzato del Comandante Guevara, El Che. Il Papa ha fatto ruotare la propria omelia sul Vangelo del giorno di Marco: tema centrale, il servizio. “C’è un servizio che serve – ha detto Bergoglio – però dobbiamo guardarci dall’altro servizio, dalla tentazione del ‘servizio’ che ‘si’ serve. Esiste una forma di esercizio del servizio che ha come interesse il beneficiare i ‘miei’, in nome del ‘nostro’. Questo servizio lascia sempre fuori i ‘tuoi’, generando una dinamica di esclusione”. Il servizio, ha aggiunto il Papa, “non è mai ideologico, dal momento che non serve idee, ma persone”. E qui ha speso qualche parola sull’elitarismo, categoria contraria a quella del servizio cristiano, dal momento che "il cristiano è sempre invitato a mettere da parte le sue esigenze, aspettative, i suoi desideri di onnipotenza davanti allo sguardo concreto dei più fragili":“Lontano da ogni tipo di elitarismo, l’orizzonte di Gesù non è per pochi privilegiati capaci di giungere alla ‘conoscenza desiderata’ o a distinti livelli di spiritualità. L’orizzonte di Gesù è sempre una proposta per la vita quotidiana, anche qui, nella ‘nostra isola’; una proposta che fa sempre sì che la quotidianità abbia il sapore dell’eternità”. Il Pontefice ha concluso l’omelia dicendo che “chi non vive per servire, non serve per vivere”. Durante l’Angelus, il Papa ha lanciato un appello per la pace in Colombia.

 

[**Video_box_2**]Nella tarda serata italiana, Francesco celebrerà i vespri con i sacerdoti e i religiosi nella cattedrale dell'Avana. Successivamente, incontrerà i giovani del Centro culturale Padre Félix Varela. Domani, di prima mattina, trasferimento a Holguín, dove celebrerà la messa nella locale Plaza de la Revolución. Nel pomeriggio cubano, la partenza per Santiago, dove incontrerà i vescovi nel Seminario di San Basilio Magno e presiederà la preghiera alla Virgen de la Caridad del Cobre.

 

Padre Federico Lombardi ha intanto confermato che il Papa, terminata la messa, si è recato nella casa-clinica dove vive Fidel Castro. L’incontro è durato circa trenta minuti, alla presenza della numerosa famiglia del Comandante in pensione. Francesco ha donato a Fidel alcuni libri dell’esperto in Sacre Scritture Alessandro Pronzato, una copia dell’enciclica Laudato si’ e una dell’esortazione Evangelii Gaudium. In più, il Pontefice ha regalato a Castro diversi cd con incisi i sermoni del professore di Fidel, il gesuita Armando Llorente. L’ex lider cubano, ha ricambiato con il libro “Fidel e la religione”, di Frei Betto. Il Vaticano fa sapere che non diffonderà alcuna foto o video dell’incontro.

 

aggiornato alle ore 19.30

  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.