FILM

Stefano Di Michele

La nuova frontiera del cinematografaro fai-da-te: la possibilità di girare film con la propria attrice porno preferita, così da poter rivedere prodezze e resa a casa, con comodo e con gli amici

FILM s. m. (Treccani.it, “dall’ingl. film, propr. ‘membrana’”). Meglio ancora filmino. Una volta c’erano quelli della cresima, della comunione, del battesimo. Le vacanze a Ladispoli. Il compleanno della nonna, povera vecchia. La sagra del paese. La recita scolastica. Tutto quel materiale in Super 8, tra il nostalgico e lo stupore, per esempio, che si può ammirare su Rai Storia. Poi, con l’avvento dei cellulari, la faccenda si è fatta, diciamo così, più intimista: culi, tette, mutande calate, seghe da far circolare tra gli amici. Ognuno giocava a fare il piccolo Fellini o il Visconti in erba col materiale (il più delle volte scarso in maniera desolante) che si ritrovava tra le mani (in senso non solo figurato). Ma il Cecil B. DeMille che dorme in ognuno di noi mai è sazio e neppure soddisfatto – né d’arte né, al nostro livello dozzinale, di cazzate (anche qui: in senso non solo figurato). Così, un interessante articolo sul Venerdì di Repubblica svela la nuova frontiera del cinematografaro fai-da-te: la possibilità di girare film con la propria attrice porno preferita, così da poter rivedere prodezze e resa a casa, con comodo e con gli amici. Trattasi, dei “porno-souvenir”.  Una birra, un panino e la visione di un pompino con la guest star: mejo de Roma-Lazio. “Aho, stasera ve faccio gode’ con le cinquecento sfumature de grigio mio!”. Immortalate, ovviamente, dietro congruo pagamento. Si capisce che, nella faccenda, la mestizia sta tutta dalla parte del Casanova de’ noantri piuttosto che della Messalina digitale. Costo: dai 1.500 ai 2.500 euro – secondo la notorietà della protagonista e (caldo pensiero di solidarietà con la stessa) sperabilmente la prestanza fisica del neofita del set. Sofia Cucci, presente sulle scene con più di cinquanta film all’attivo, “una celebrità nel pianeta hard”, ha confidato al cronista che di questi film “già ne ho fatti una decina e ho una lunga lista d’attesa”, come dal dentista. Cliente tipo: “Tra i 40 e i 50 anni e benestante”. Più interessante di una riunione di condominio, adesso, rischia di essere la serata a casa del rag. col riporto del terzo piano o dell’ing. lampadato dell’attico, ormai quasi il Siffredi della scala B. Che giusto il mese scorso aveva rivisto un vecchio film con il grande Clint Eastwood, “Coraggio… fatti ammazzare”, e qui il colpo artistico che a volte mancava persino a Kubrick: “Coraggio… fatti trombare”. Detto, pagato e fatto.

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