BELLEZZA

Stefano Di Michele

L’ha evocata Matteo Renzi – non la sua, peraltro, che certe non deve sottovalutare. L’ha evocata al Cremlino, per cercare di dare un po’ di biada all’imbronciato Putin che gli sedeva a fianco

    BELLEZZA. L’ha evocata Matteo Renzi – non la sua, peraltro, che certe non deve sottovalutare. L’ha evocata al Cremlino, per cercare di dare un po’ di biada all’imbronciato Putin che gli sedeva a fianco. “La bellezza salverà il mondo” – bellissima (e notissima) convinzione di Dostoevskij che appare nel suo “L’idiota”. Frase, del resto, sempre opportuna – ché appunto, la citazione opportuna deve essere. Poi, opportuna e pure esatta se si gioca pure in casa: da russo (citato) a russo (omaggiato della citazione). Del resto, è frase che da sempre galleggia nell’universo renziano – così che si può trovare, in gigantesca effige, presso tutte le botteghe Eitaly di Farinetti: magari, supportata dall’olio buono e dalla pasta di Gragnano e da una selezionata robiola, la bellezza stessa è più invogliata a darsi da fare per evitare al mondo di affogare nella sua merda. Matteo, quindi, al Cremlino ha azzeccato la mossa: posto che  stai, citazione che occorre. Quando gliene servì una più terra terra, per far arrivare due paroline all’orecchio della sinistra del suo partito (che sempre più ingrugnita di Putin sta, con dolente sguardo come la Karenina un attimo prima di buttarsi sulle traversine), invece del grande romanziere – così tormentato, così spirituale – preferì ricorrere al più pratico e pragmatico Clint Eastwood: “Se vuoi una garanzia, allora comprati un tostapane”. Forse, maliziosamente, deve essere stata la convinzione a  guidarlo: nel caso, e per la necessità, meglio ricorrere all’ispettore Callaghan che al principe Myskin. Senza, va da sé, escludere del tutto l’idiota.