"Le forze dell'ordine sono con noi, per sostenerci". L'ambigua frase di Matteo Salvini
Come il ministro dell'Interno rischia di mettere in imbarazzo carabinieri, polizia di stato e Guardia di finanza
Quando si dedicano ai comizi, i politici, si sa, tendono a forzare le espressioni del linguaggio senza eccezione alcuna. E sabato scorso Matteo Salvini, leader della Lega e ministro pro tempore dell’interno, ha rischiato di farlo più del solito.
Nel corso della manifestazione che si è tenuta a Piazza del Popolo a Roma, il Capitano leghista ha ringraziato le forze dell’ordine “che quando c’è la Lega in piazza sono tranquille, sono disarmate, sono sorridenti e sono con noi; non per controllarci ma per sostenerci”.
I cittadini/contribuenti italiani, di ogni colore e opinioni politiche, avrebbero diritto di sapere se il caloroso ringraziamento del capo popolo titolare del Viminale rappresenti solo l’ennesima boutade ad uso e consumo di anestetizzate folle plaudenti o se si tratti di qualcosa di diverso.
Naturalmente non può essere lo stesso Salvini a fornire i chiarimenti richiesti, ma i vertici delle forze dell’ordine, carabinieri, polizia e Guardia di finanza, potrebbero rasserenare il popolo italiano con un comunicato di due sole righe.
Niente di polemico o d’irriguardoso, per carità. Il Comando generale dell’arma dei carabinieri non potrebbe certo dire che trattasi di pensiero volutamente ambiguo fuoriuscito dalla bocca del ministro per cause che gli inquirenti stanno ancora cercando di accertare. Né il capo della polizia potrebbe replicare a muso duro che ci troviamo di fronte ad affermazioni che rischiano di macchiare l’onorabilità e l’autorevolezza di migliaia di agenti e funzionari pubblici.
Però dai piani alti delle forze dell’ordine potrebbe arrivare questa semplice e stringata comunicazione: “E' opportuno rappresentare che ciascun appartenente all’arma dei carabinieri, al corpo della polizia di stato e a quello della Guardia di finanza presta giuramento di fedeltà esclusivamente nei confronti della Repubblica e della Costituzione italiane.”
Due righe appunto. Quelle che basterebbero a fare in modo che molti italiani si confermino nel giudizio che già hanno maturato nei confronti del loro ministro dell’Interno.
Male che vada Matteo Salvini inviterà anche gli alti ufficiali dei carabinieri, della polizia e della Guardia di finanza a candidarsi alle prossime elezioni.