Paulo Dybala (foto LaPresse)

Complimenti alla Juventus. Ma cosa diamine volete ancora?

Lanfranco Pace

Cari bianconeri in campo state sempre a baccagliare, appena gli avversari vi toccano, prendete di petto l’arbitro, chiedete che l’avversario venga ammonito, agitate la mano a simulare il cartellino. Basta

Va tutto bene, non c’è nessun problema. Avete una società bella e sana, alle spalle un marchio evocativo e importante, finanze solide e gestite con tradizionale oculatezza sabauda, dirigenti di grande valore e competenza, uno stadio di proprietà, bello e terribile, che da solo garantisce una decina di punti di vantaggio su chi ancora non ce l’ha o perché non ha soldi o perché è miope o perché non glielo lasciano fare. Avete un allenatore intelligente, una rosa larga e ben costruita di calciatori, grandi campioni stanno fianco a fianco con onesti faticatori, il giusto mix per fare la squadra vincente, a differenza di altre avete spirito eminentemente italiano, nessuna traccia di avventure mercenarie, quei quattro cinque dietro sono il marchio di fabbrica, la ragione sociale, il collante, il metabolismo della fame, portatori della vostra particolare cultura.

 

Va tutto bene, non c’è nessun problema. Avete tirato in porta ventiquattro volte, la metà nello specchio, noi miseri una nel primo tempo e un paio nel secondo, avete scheggiato pali, traverse, caricando a testa bassa. In tempi di resurrezione, sono pronto anche a dire che quel rigore all’ultimo secondo c’era tutto e pure un altro colpevolmente non visto e non fischiato. Dunque vincete e vincerete, in Italia starete lassù in alto per molto tempo, una decina di scudetti di fila ed entrerete nel mito. E prevarrete anche in Europa, le spagnole sono slabbrate e le tedesche grigie.

 

Va tutto bene dunque.

 

Perciò non si capisce perché vi comportate come se vi aspettaste anche un pompino biologico allo zenzero. In campo state sempre a baccagliare, appena gli avversari vi toccano, vi sfiorano, vi rotolate come otarie, prorompete in grida dolorose, prendete di petto l’arbitro, chiedete che l’avversario venga ammonito, alzate il braccio o agitate la mano a simulare il cartellino, quando segnate esultate in modo spropositato. Certo non siete i soli a farlo, ma non sta bene lo stesso. Per essere davvero belli e vincenti, la distanza non guasta.

  • Lanfranco Pace
  • Giornalista da tempo e per caso, crede che gli animali abbiano un'anima. Per proteggere i suoi, potrebbe anche chiedere un'ordinanza restrittiva contro Camillo Langone.