Quel rigore calciato come fosse una mozzarella di Mondragone
Il Milan e la parata di tirellini tutti di fino, sbilenchi e lemmi
Le disgrazie non vengono mai sole e in questo 23 aprile la sola notizia confortante è venuta dall’affermazione di un dilettante allo sbaraglio al primo turno delle presidenziali francesi.
Per il resto ci siamo sorbiti la ben nota logorrea e la retorica del commentatore unico sul Clasico di Spagna, la solita tiritera su quanto sia geniale Messi, su quanto sia rapido nell’esecuzione e preciso del tiro: l’abbiamo capito, ha quasi trenta anni e ci perseguita da quindici, se è un genio è comunque incompiuto, un filo autistico, afflitto da sindrome, il paragone con Diego Armando non regge, è una questione di personalità e di leadership, che vada a giocare a Napoli e poi se ne riparla.
Qualche ora prima era arrivato il doppio scacco della Milano cinese, che sembra già contraffatta.
Esprimo solidarietà ai tifosi interisti, hanno visto i loro andare in bambola e disputare una partita così stupida che hanno fatto sembrare maestro di calcio persino Paulo Sousa. Ciò fatto mi arrovello su cose nostre e mi chiedo: che differenza c’è tra un missile terra aria e una mozzarella di Mondragone? Come si spiega che medianacci scalcagnati spacchino altrove pali e traverse da trenta metri e noi dalla stessa distanza e magari meno si faccia quindici tirellini tutti di fino, sbilenchi e lemmi. E’ un fatto di muscoli delle cosce, di impatto del piede, di postura del corpo, di amore per il bello o cosa? Anche il tiro del nostro unico gol, solo l’irresponsabile piazzamento del portiere l’ha reso imprendibile.
Abbiamo tirato come mozzarella filata dal mastro casario anche un rigore. E una punizione ai limiti dell’area piccola, quando gli avversari mettono il pullman davanti la porta. Di solito si calcia obliquo, si cerca di far sbattere la palla su una caviglia, una gamba, una testa oppure con forza o astuzia verso la lama di luce che resta sotto la traversa. Noi che s’è fatto? sparato con forza dritto per dritto, rimpallo ovvio che per poco non finiva in contropiede letale. Viva il parroco.
Il Foglio sportivo - in corpore sano