Fuga da Duhok
Un giovane curdo di Duhok ha deciso di cedere al richiamo della dolce vita d’Europa, ed è partito. Duhok è il capoluogo della provincia del Kurdistan iracheno che ha più profughi e sfollati, siriani, arabi iracheni, e specialmente yazidi e assiri cristiani. Il giovane ha attraversato la Turchia e ha raggiunto la Bulgaria. Lì è stato messo in una galera per due settimane, in 200 con un gabinetto e l’acqua solo a pagamento. Rilasciato è tornato in Turchia e da lì ha raggiunto la Grecia, la Macedonia e la Serbia. Ora è in una specie di galera in Serbia, dice che il trattamento è disumano, pensava di proseguire verso l’Ungheria, col salto del muro, forse non lo farà. Ha rivolto un appello ai suoi coetanei curdi: ho già speso tutti i miei risparmi, ha detto, per procurarmi questa pacchia. Date retta, restatevene a casa. A me storie come questa ricordano la barzelletta sarajevese sui due già compagni di scuola che si incontrano a metà strada del tunnel sotterraneo scavato a mano, si riconoscono, e all’unisono esclamano: “Dove cazzo vai?!”.
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