L'inchiesta su Litvinenko e le ripercussioni sulla Russia e l'Europa
Dunque, la speciale inchiesta britannica sulla morte di Alexandr Litvinenko conclude per la colpevolezza dei due imputati come esecutori, e per la “probabile” correità personale di Vladimir Putin, all’epoca presidente russo. Il premier Cameron commenta ricordando di aver sempre pensato che nell’omicidio di Litvinenko ci fosse l’intervento di uno stato. L’altro ieri il Washington Post ha scritto che “il resto del mondo dovrebbe smettere di trattare la Russia come uno stato normale”. Facciamo un piccolo esempio. Abbiamo saputo di Mukhtar Ablyazov dopo lo sciagurato sequestro romano di sua moglie, Alma Shalabayeva, e della loro bambina. Fu una dimostrazione del servilismo cui può spingere la reverenza per i regimi ricchi e svelti di mano. Ablyazov, che forse è un grosso truffatore, forse un dissidente politico, “probabilmente” le due cose insieme, è in carcere in Francia da due anni e mezzo. Esauriti nello scorso ottobre tutti i gradi della procedura giudiziaria seguita alla richiesta di estradizione russa – con il Kazakhstan non c’è un accordo sull’estradizione – il governo francese ha mostrato di non voler interferire. La dilazione nella consegna di Ablyazov dipende ora solo da un appello al Consiglio di Stato francese, dopo il quale resta la Corte Europea dei Diritti Umani. Ablyazov fu già incarcerato e “probabilmente” torturato nel suo paese. Fu già bersaglio di aggressioni omicide. Avverte che, se fosse estradato, la sua vita sarebbe a rischio. E’ una paura infondata? Il risultato pubblico dell’inchiesta su Litvinenko vale solo per il Regno Unito? La repubblica francese è impegnata a salvaguardare di fronte a un’aggressione micidiale la parte migliore della sua storia. L’estradizione di Ablyazov tradirebbe questo impegno.
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