"Mica" il piano B per Schengen
Sono in coda in un ufficio, e leggo l’incipit di un interessante pezzo di prima pagina del Foglio (siglato mvlp, Marco Valerio Lo Prete) sul Piano B per Schengen: “‘Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare’, scriveva Alessandro Manzoni”. Io non me la ricordo così, la citazione. Me la ricordo così: “Il coraggio, chi non ce l’ha non se lo può dare”. Mi ricordo anche che le correzioni e le varianti sono tante, ma, a parte l’eccesso di virgole, quel “mica”, ammesso che all’origine ci fosse, sarebbe stato il primo ad annegare nel risciacquo in Arno. Ho con me il telefono, e una lunga coda davanti a me, posso provare a venirne a capo. Cerco la versione che ricordo io, e la trovo subito addirittura a far da esempio dell’anacoluto nell’Enciclopedia dell’italiano Treccani: “Il coraggio, chi non ce l’ha non se lo può dare”. Nei testi del romanzo da scaricare trovo l’altra versione: “Il coraggio, uno non se lo può dare”. Nel Fermo e Lucia, se non sbaglio, la frase non c’era ancora. Per controprova cerco ora la frase come l’ha ricordata l’autore dell’articolo sul Piano B di Schengen, mica compreso, e ne trovo una quantità di ricorrenze. A questo punto la coda davanti a me è quasi finita, e devo spedire. Magari stasera, con calma, ricostruisco la faccenda intera, ventisettana e quarantana e tutto. Voglio intanto osservare come la rete influisca sulla filologia e garantisca a ogni variante, e anche a ogni errore, di perpetuarsi. Anzi, permetta a un errore di perpetuarsi al punto di prevalere sulla o sulle versioni corrette, magari soppiantandole con una versione inventata di sana pianta. Che la filologia sia più o meno spacciata da una scrittura che fa scomparire le correzioni è evidente: o piuttosto, ci dev’essere un cambiamento di metodo e mezzi nella filologia che qualcuno persegue e io non ne so niente. Bene, ora vediamo che cosa scrisse davvero Alessandro Manzoni, e come possiamo metterla col piano B di Schengen.
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