La fine dell'universo

Adriano Sofri
“Ci sono momenti in cui le corde degli umani e quelle del cosmo sembrano vibrare all'unisono”. Il mio amico Bruno Giorgini è tornato negli scorsi giorni sui suoi vent'anni di “studente di Fisica immerso negli stravizi rivoluzionari del tempo” e sulla sua tesi sopra “Le onde gravitazionali, esperienz

    “Ci sono momenti in cui le corde degli umani e quelle del cosmo sembrano vibrare all’unisono”. Il mio amico Bruno Giorgini è tornato negli scorsi giorni sui suoi vent’anni di “studente di Fisica immerso negli stravizi rivoluzionari del tempo” e sulla sua tesi sopra “Le onde gravitazionali, esperienze di Weber e stato attuale della ricerca”. Ricostruendo quella apparente doppiezza per così dire marxgalileiana, Giorgini la collega alla qualità dei suoi maestri, Roberto Bergamini e Marcello Ceccarelli, e anche alla lettura di “Buio a mezzogiorno”. Nel gran romanzo di Arthur Koestler, scritto tra il 1938 e il 1940, “un alto dirigente bolscevico della prima ora è arrestato dalla polizia politica sovietica con l’accusa di tradimento. In prigione fa amicizia con un detenuto della cella accanto, comunicando con colpi sul muro. L’ultima notte prima di essere fucilato, Rubasciov ricorda il suo primo arresto in Germania, quando i compagni erano riusciti a fargli arrivare un foglio della stampa clandestina del Partito.  Nella prima pagina ci sono tre colonne su uno sciopero, ma nella seconda ‘egli aveva letto che, secondo le ultime scoperte astrofisiche, il volume del mondo era finito, benché lo spazio non avesse limiti, era tutto contenuto in se stesso, come la superficie di una sfera. Cosa che non era mai riuscito a capire, ma ora sentiva un impellente bisogno di comprendere… In fondo a una colonna era stampata in corpo minore quella scoperta che l’universo era finito, e a metà del trafiletto la pagina era stata strappata’. Così sull’orlo dell’alba della sua fucilazione, quando l’altro prigioniero gli chiede cosa farebbe come prima cosa se fosse graziato, Rubasciov risponde: studierei astronomia”.