Lo scacchista e il generale
“Il 17 agosto 2012 fui arrestato e picchiato dalla polizia mentre manifestavo contro la condanna di tre Pussy Riot. Ero sul marciapiede e parlavo con alcuni giornalisti quando arrivarono i poliziotti e mi trascinarono via… Mi immobilizzarono le braccia e mi fecero arrivare una gragnuola di colpi in testa e in altri punti del corpo prima di farmi risalire sul furgone… Non credo che un inerme scacchista vicino ai cinquanta rappresentasse un pericolo così grave per un esercito di poliziotti antisommossa. Avevo conservato sufficiente buonumore da accogliere con una risata il comunicato diramato dalla polizia in cui si diceva che stavano valutando ulteriori accuse contro di me per aver morso al dito uno degli agenti. Be’, non sono certo vegetariano, però posso dire con certezza che se dovessi cominciare ad apprezzare la carne umana, un po’ come le tigri del Bengala, non morderei nessuno che non sia almeno un generale”. (Garry Kasparov, sul quale vedi qui oltre).
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