Lo scandalo dei visti a Erbil e il caso francese
Anche i francesi sostituirono per intero il loro staff al consolato
Vorrei aggiungere un’osservazione sulla vergognosa vicenda del traffico di visti al consolato italiano. Sul quale, ribadisco, notizie e verifiche sono accessibili, purché si vogliano trovare. Correggo solo il giudizio secondo cui l’Italia avrebbe fatto eccezione nel concerto, diciamo, delle potenze europee e dei loro consolati. Non è così.
Per fare un solo esempio passato in giudicato, tre anni fa il consolato francese (uno dei primi e più grandi a essere stabilito a Erbil) sostituì per intero lo staff francese e locale (quest’ultimo composto da un uomo e una donna, B. e S.) del suo ufficio visti. La differenza maggiore è che il consolato italiano ha lasciato che la cosa durasse tanto da essere presa da un bravo giornale con le mani nel sacco. Anche dei francesi tutti seppero, ma i giornali no.