È tempo che l'Europa cammini sulle proprie gambe (ed eviti Putin)
Ma buona parte dell’Europa "politica" sa immaginarsi solo come certe lussuose mantenute
A parte lo scetticismo climatico e un deliberato ottimismo per incoraggiamento, vedo come Giuliano la necessità e l’opportunità, se non ancora la probabilità, che l’Europa cammini sulle proprie gambe, come dice la signora Merkel. Ammesso che il mondo esca tutto intero dal passaggio di Trump, è difficile che gli Stati Uniti tornino a essere con gli alleati europei “come prima”. Non lo erano più già prima. Buona parte dell’Europa “politica”, quella prodotta da un’ormai lunga selezione alla rovescia, sa immaginarsi solo come certe lussuose mantenute di romanzo maschile ottocentesco, che lasciate dal barone di qua riparavano in fretta dal marchese di là. Da quel villano rifattissimo – ho appena guardato le fotografie di Versailles – di Putin, il protettore.