Breve reportage da Madrid
Qualche chiacchiera con quattro tassisti nel giorno di San Giacomo
Si fa tardi, devo spedire la piccola posta, e siccome non voglio commentare l’incontro parigino fra Haftar e Serraj, per avvilito patriottismo, né l’uscita di Daria Bignardi dalla Rai, per lieto familismo, imbastirò un reportage da Madrid. Compilato, come nelle migliori tradizioni del giornalismo mondiale, attraverso i quattro tassisti con cui fino a quest’ora mi sono mosso, avendo molte cose da sbrigare. Uno mi ha detto che il problema di Madrid è il traffico ma la cosa che conta è di non litigare mai con chi ti sorpassa a destra o commette qualche altra prevaricazione stradale: sono tutti poliziotti in borghese. Un altro che non sapeva se oggi fosse San Giacomo, cioè Santiago de Compostela, e che comunque lui andava peregrinando da un capo all’altro di Madrid 14 ore al giorno e ne aveva abbastanza. In effetti oggi era san Giacomo. Un altro ha detto che una volta San Giacomo era il patrono di tutti e si faceva festa e ora è solo il patrono della Galizia e niente più festa: tutto per la politica. L’ultimo mi ha detto che lui andò a Santiago, ma come meccanico al seguito di un rally automobilistico e l’hanno avvertito che non vale come pellegrinaggio: si ripropone di tornarci fra poco, appena pensionato, forse in bicicletta e forse a piedi.