Papa Francesco e i Rohingya
Quello che è successo dopo aver lasciato che il mondo deplorasse, o almeno sottolineasse, la rinuncia a nominare il loro nome
Dopo aver lasciato che il mondo deplorasse, o almeno sottolineasse, la rinuncia a nominare il nome (accusativo interno, si può fare, sta nei comandamenti) dei Rohingya – gran parte del mondo lo pronunciava in questa circostanza per la prima volta, invano – il Papa Francesco l’ha nominato coi Rohingya stessi, anzi ha detto che Rohingya nel mondo di oggi è uno dei nomi di Dio, e ha chiesto loro, ai loro rappresentanti a Dhaka, di perdonarlo per l’indifferenza del mondo. Mi vien quasi da dire: ben scavato, vecchia talpa.