Nero come il carbone, per mare come i gabbiani
Due incantevoli epigrammi amorosi e sepolcrali che si trovano nell’Antologia Palatina
Maria Pellegrini, che è una studiosa e traduttrice di letteratura latina e greca e, buon per me, compagna di scuola e amica di sempre, mi ha spedito ieri questa piccola posta: “Ti trascrivo due degli incantevoli epigrammi amorosi e sepolcrali che si trovano nell’Antologia Palatina: di Asclepiade di Samo il primo, di Callimaco il secondo”.
Con le moine Didima ruba il mio cuore.
Dinanzi a lei tanto bella
sono cera che al fuoco si strugge. E’ nera. Che importa?
Anche i carboni sono neri,
ma accesi splendono come bocci di rosa.
Naufrago, dimmi, chi sei? Leòntico sopra la spiaggia
ti trovò morto e qui ti seppellì,
piangendo di se stesso e della vita rischiosa: per mare
come i gabbiani, e non tranquillo, va.