Quali vermi prenderanno il posto degli assassini di Desirée?
Quelli che chiedono la cacciata dal nostro paese degli africani che spacciano e il problema del rapporto fra uomini e donne
L’altra sera ho sentito Antonio Scurati dire, dopo premesse e circospezioni cautissime, che l’immigrazione pone anche un problema per i rapporti fra uomini e donne, dal momento che già noi italiani “di ceppo” stentiamo a uscire da una radicata mentalità maschilista e molti dei nuovi arrivati, non solo i musulmani, vengono da una educazione e un ambiente ancora più rigidamente maschilista. Mi ha appunto meravigliato la circospezione di Scurati di fronte a questa ovvia e rilevante constatazione. Che non era, dall’inizio, un argomento contro la cosiddetta accoglienza, ma un avvertimento forte su che cosa significhi davvero l’accoglienza. Voglio dire adesso che il terribile episodio di Roma San Lorenzo, e prima quello di Macerata, e troppi altri analoghi, mostrano un caso di incontro drammatico fra domanda e offerta. La domanda di “nostre” ragazze, adolescenti o giovani donne, che cercano la roba da cui dipendono e la trovano pressoché solo da quei venditori stranieri e arruolati nello spaccio, e sono disposte a pagarla offrendo il proprio corpo, ridotto a merce senza altro valore. E la domanda di sesso di quei maschi stranieri, giovani o meno giovani, la cui soddisfazione coincide largamente col traffico al minuto nel quale sono stati arruolati, e che li ha resi a loro volta nella maggioranza dei casi dipendenti. In alcuni casi, non rarissimi, questo tragico incontro reciproco – in cui la parte debolissima è di nuovo la ragazza o la donna – va a parare al matrimonio fra l’immigrato straniero, maghrebino per lo più nella mia casuale esperienza, e la ragazza o la donna italiana. Per convenienza, ma la convenienza, anche la più evidente, non manca mai di procurarsi vesti consolanti e illusorie come l’amore, e poi, quando arrivano, l’amore per i bambini: e la proporzione di catastrofi umane che ne deriva è ingente. Vedo che ora gli altruisti dello spettacolo proclamano la necessità di espellere gli spacciatori africani: non sembrano porsi il problema di quali vermi supplenti procureranno a Pamela e a Desirée e alle altre la dose che implorano nella loro notte. E tanto meno il problema di voler bene fattivamente a Pamela e Desirée da vive, quando forse possono procurarsi notti meno tristi.