Tre storie che ci ricorderemo per sempre
Il combattente anti-Isis, il medico di Lampedusa e la donna nello spazio
A Pescara, Festival di libri e altre cose, c’erano molti autori di libri. C’erano anche persone che prima avevano fatto delle cose e poi ci avevano scritto su un libro. Alcune persone fanno delle cose proprio per scriverci su un libro. Vorrei tenere ferma la distinzione fra gli scrittori di qualunque genere e quelli che hanno fatto cose così memorabili da mettere in soggezione gli altri, quelli che soprattutto scrivono. Citerò tre esempi, quelli che in questa occasione ho incontrato da vicino. Pietro Bartolo, il dottore di Lampedusa, che ha curato da medico e si è preso cura da padre di innumerevoli persone che non lo dimenticheranno mai. Karim Franceschi, il giovane uomo che da Senigallia è andato a combattere coi curdi del Rojava per il loro desiderio di rivoluzione e contro l’Isis, fino alla liberazione di Raqqa.
Infine, e qui la sproporzione è iperbolica, Samantha Cristoforetti, che è andata nello spazio, come si dice, alludendo a uno spazio ancora fuori dalla portata di “noi, della razza di chi rimane a terra”. (Tant’è vero che esiste un’Agenzia spaziale, il cui ex presidente, Roberto Battiston, manifesta convinzioni provocatoriamente galileiane, come: “La scienza non è un’opinione”). La soggezione è ovvia, benché non voglia dire che gli scrittori siano comunque meno importanti dei medici d’isola, dei comandanti di battaglione internazionale o delle astronaute poliglotte e titolari di un asteroide. Anzi: da quando ho visto la signora Cristoforetti fare colazione a un tavolo d’albergo non faccio che immaginare un incontro fra lei e Giacomo Leopardi, e Giacomo Leopardi e lei. A Pescara, o sulla luna.