Riconoscere un figlio come proprio è un reato?
Lo strano caso del marito della fisioterapista di Prato, indagato per avere riconosciuto un bambino che non era suo
La vicenda del rapporto fra la disgraziata trentenne fisioterapista di Prato e il suo quindicenne allievo, già due anni fa suo amante, e padre di un suo figlio, prende nelle cronache un tono raccapricciante, della cui fondatezza non si può dire. Ma ci sono almeno un paio di argomenti che lasciano interdetti. Il marito della donna sarebbe indagato per aver riconosciuto il secondo bambino pur sapendo che non era suo: “per alterazione di stato”. Dunque riconoscere un figlio come proprio è un reato? (Art.567 c.p., secondo comma: ho letto tutto quello che ho trovato e non ho saputo raccapezzarmi quanto al caso in questione). Aggiungono le cronache che gli inquirenti hanno prelevato anche il Dna del primo figlio per accertare se anche quello non fosse di un altro padre. Non devo aver capito: mi sembra un’enormità. Non ho capito?