Saluto (mogio ma combattivo) alla mia generazione
L’interdipendenza accelerata di tutte le regioni del pianeta non ha portato a un’espansione della democrazia nei nuovi arrivati allo sviluppo, ma a un’esaltazione dell’autocrazia
Alla mia generazione, che aveva ancora raccolto la bandiera strapazzata dell’internazionalismo, è toccata l’amara constatazione che l’interdipendenza accelerata di tutte le regioni del pianeta non ha portato a un’espansione della democrazia nei nuovi arrivati allo sviluppo, ma a un’esaltazione dell’autocrazia, a cominciare da quella “comunista”. (Oggi le parole “rivoluzione cinese” fanno venire in mente piazza Tienanmen, con tale irruenza da non lasciare spazio ad altro).
E poi l’amarissima constatazione che l’occidente democratico, quello che si immaginava tale, di cui si temeva come il peggio l’arroccarsi in difesa dall’assedio del dispotismo russo e cinese, del fanatismo islamista, del fondamentalismo indù e di quello buddista, ha ceduto di schianto a sconci energumeni spensierati, di qua e di là dalla tribuna. Decimata com’è, saluto con mogio affetto la mia generazione. (Ehilà, mogio, ma combattivo).