Piccola Posta
Pandemia, terrorismo e gamberoni della Louisiana
Sarà pure il giorno in cui viene eletto il presidente degli Stati Uniti, ma ci sono tanti altri argomenti che premono. Mi prudono ancora le mani a stare lontano dalla mischia
Mettetevi nei panni di uno che ha una rubrica quotidiana su un giornale, e scrive il giorno prima del giorno in cui sarà stato eletto il presidente degli Stati Uniti. Certo, ci sono tanti altri argomenti che premono. Le nuove zone rosse della pandemia. Le zone rosse del terrorismo islamista. I viennesi che si chiedono: “Perché a noi? Noi non abbiamo fatto niente”.
Quelli dell’Università di Kabul, 22 morti, che non se lo chiedono. Il terremoto di Smirne e la bambina estratta viva dopo 65 ore: appendice di grazia dei terremoti. La “cinquantina di jihadisti” eliminati in Mali dalle forze francesi. Le manifestazioni contro la chiusura delle lavoratrici del sesso e la rivendicazione dell’industria dei cosmetici di venire annoverata tra i produttori di generi di prima necessità.
Per l’82 per cento dei francesi la libertà d’insegnamento è minacciata (dev’esserci un numero notevole di musulmani, no?). Nelle presidenziali in Moldavia la candidata proeuropea è in vantaggio sulla presidente uscente russofila. I rapinatori di Milano hanno fatto tutto a puntino e sono tornati nelle fogne. Sarò vecchio (lo sono, cioè) ma mi prudono ancora le mani a stare lontano dalla mischia.
Ieri nel mio torrente, la Greve, dove sono abituali garzette, airone grigio, nutrie e germani, ho avvistato per la prima volta un airone bianco maggiore, lunghe zampe e lunghissimo collo, calmo ed elegante come Roberto Bolle. Si diffondono, pare, al seguito dell’invasione di micidiali gamberoni della Louisiana.