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Cittadinanza rimangiata
In che modo Leghisti e Fratelli d’Italia del comune di Verona hanno creato un discutibile precedente revocando la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano
Per chiudere in gloria l’anno, il consiglio comunale di Verona ha deliberato di revocare a Roberto Saviano la cittadinanza onoraria, che gli era stata tributata dodici anni fa per il suo impegno contro le mafie. Leghisti e Fratelli d’Italia hanno raccolto 20 voti, 7 si sono astenuti, uno ha votato contro. E’ strano il consiglio comunale di Verona. Il gesto, che non si usa molto coi viventi, direi, può inaugurare un ricorso più vivace alla routine delle cittadinanze onorarie: si possono conferire con rinnovata verve, allo scopo di revocarle solennemente.
D’altra parte, i destinatari saranno più riluttanti a esserne insigniti, con la prospettiva di dover vivere il resto dei loro giorni guardandosi dal parlar male di Salvini. Comunque, nel caso veronese, contano le motivazioni. Saviano infatti: 1. Ha parlato bene di Carola Rackete. 2. Ha parlato male di Salvini. 3. Ha parlato bene di Riace. 4. E’ diventato un commentatore politico. Proprio le motivazioni che meriterebbero una privata stretta di mano, o il pubblico conferimento di una cittadinanza onoraria.