Matteo Salvini (LaPresse) 

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Il commento truce di Salvini su Lucano sconfessa il referendum sulla giustizia

Adriano Sofri

L'intesa tra il leader della Lega e i Radicali è un'estremizzazione dell'idea di Pannella per cui "si fa lega anche col diavolo per realizzare le proprie idee". Ora che Salvini ha mostrato di avere riflessi condizionati puntando il dito su Mimmo Lucano è come se al referendum avesse già votato

Quando, lo scorso febbraio, Partito radicale e Lega, e personalmente Salvini, annunciarono l’accordo per la promozione del referendum sulla giustizia, ebbi soprattutto due pensieri. Il primo, che l’intesa era così arrischiata da rendere probabile che Salvini lasciasse non appena gli fosse sembrato conveniente. Il secondo, che il criterio attribuito a Marco Pannella, forse troppo assolutamente, per cui si fa lega anche col diavolo per realizzare le proprie idee, esponesse i dirigenti radicali alla tentazione di addolcire sensibilmente il proprio giudizio di Salvini e della sua Lega. I due pensieri, uniti alla mia inefficacia, mi inducevano a una linea da non aderire né sabotare.

 

Ieri ho letto un comunicato di Irene Testa e Maurizio Turco, che immagino scritto prima della sentenza contro Mimmo Lucano, e dedicato invece all’affare Morisi. Vi si sostiene che gli attacchi contro Salvini hanno per bersaglio primo il suo impegno per il referendum dei 6 quesiti, e si dice: “Avevamo salutato la decisione di Matteo Salvini di promuovere i referendum sulla giustizia come una evoluzione, e salutiamo positivamente la sua decisione di abbracciare anziché abbandonare Luca Morisi. C’è chi vuole che Matteo Salvini sia condannato al suo passato e marginalizzato, noi lo ringraziamo per aver rimesso al centro del dibattito pubblico la questione giustizia, ‘la più grande e grave questione sociale di questo paese e gli chiediamo di non mollare quello che può rappresentare l’inizio di un processo riformatore”.

 

La richiesta di non mollare mi ha ricordato il primo dei miei due pensieri. L’apprezzamento alla decisione di abbracciare anziché abbandonare Morisi mi sarebbe parso plausibile, se Salvini avesse avuto il riflesso appena dignitoso e coerente con l’esperienza che attraversava di commentare con rispetto il Mimmo Lucano condannato. Al contrario, Salvini ha mostrato di avere riflessi condizionati, del resto indipendenti dalla cosiddetta bestia, al momento ingabbiata. Quel commento truce contro Lucano è però una sconfessione plateale delle ragioni, dei sentimenti e dei linguaggi ispiratori del referendum sulla giustizia secondo i suoi proponenti originari. Un’evoluzione è sempre possibile, come sa specialmente chi frequenta galere e angiporti: ma anche un’involuzione. Salvini aveva firmato, ora ha votato.